Corriere della droga fermato sulla Nettunense dalla Guardia di Finanza di Aprilia: si è concluso il processo in secondo grado
La Corte d’Appello di Roma ha respinto il ricorso della Procura generale, confermando la pena a 2 anni e 2 mesi per il 49enne Aldo Spaccattrosi, accusato di aver trasportato 135 chili di marijuana. I giudici di secondo grado, ribadendo la sentenza di primo grado, hanno escluso l’ingente quantità di sostanza stupefacente a carico dell’uomo, difeso dall’avvocato del foro di Latina, Massimo Frisetti.
A ottobre 2024, in primo grado, il II collegio del Tribunale di Latina aveva ha condannato alla pena di 2 anni e 2 mesi e 6mila euro di multa il 48enne, originario di Roma, ma residente ad Aprilia, Aldo Spaccatrosi, accusato di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.
L’autotrasportatore di Aprilia era stato fermato a novembre 2023 dalla Guardia di Finanza con il carico di droga. I militari della Guardia di Finanza di Aprilia, agli ordini del comandante Leopoldo Festa, durante un servizio di controllo del territorio e di contrasto ai traffici illeciti, nonché a seguito di preliminare e autonoma attività info-investigativa, avevano arrestato dopo un controllo sulla Nettunense il 49enne.
L’uomo era stato fermato dai finanzieri al confine tra Aprilia e Nettuno mentre trasportava sul suo furgoncino, preso a noleggio, il carico rilevante di marijuana da 135 chili, tutti suddivisi in oltre cento buste di cellophane. Era stato il movimento del 49enne che, alla vista della Guardia di Finanza, avrebbe sterzato bruscamente l’auto e posto in atto una inversione di marcia per poi proseguire con un’andatura irregolare e pericolosa che è saltata agli occhi dei militari. Quest’ultimi, dopo un breve inseguimento, hanno fermato l’uomo, per poi procedere a perquisizione personale e veicolare.
Sul furgone, occultati nel vano di carico del furgone sotto dei teli di plastica e del materiale da ferramenta, c’erano i 135 chili di marijuana divisi nei contenitori. Secondo i Finanzieri, la droga avrebbe consentito il confezionamento per la vendita al dettaglio di oltre 27.000 dosi, fruttando un guadagno, quale provento illecito, di oltre 1 milione di euro. Sono stati sottoposti a sequestro la sostanza stupefacente, l’autoveicolo e tre telefoni smartphone rinvenuti in uso all’arrestato.
Alla base delle ipotesi della Guardia di Finanza, c’è che il 49enne fosse un corriere della droga che stava trasportando il carico per conto terzi.
Già nel primo grado, però, a fronte di una richiesta di condanna a 9 anni di reclusione formulata dal pubblico ministero Marina Marra, il Tribunale non aveva riconosciuto l’aggravante dell’ingente quantità. Un fatto straordinario se si pensa ai 135 chili sequestrati ma che, tuttavia, si spiega in termini giuridici.
Il Tribunale, infatti, aveva escluso l’aggravante della ingente quantità in ragione della eccezione che l’avvocato Frisetti aveva sollevato in una precedente udienza. In pratica, la difesa non era stata avvisata del campionamento della sostanza prima della sua distruzione, motivo per cui la quantità di droga su cui si è giudicato era molto di meno rispetto a quanto in realtà è stato trovato dai finanziere.
Ecco perché ciò che appare ingente nella realtà, non lo diventa nei termini giuridici. Il 49enne apriliano se la cava quindi con una pena poco superiore ai 2 anni.