Piano Antenne, dopo la commissione ambiente in cui si è bloccato l’iter di approvazione del regolamento, interviene Annunziata De Masi, esponente di CCE-Comuni Contro Elettrosmog
“Non è possibile – dichiara la vice presidente di CEE, Annunziata De Masi – che in una città un Sindaco affermi una cosa e un assessore incaricato dalla stessa dica esattamente il contrario: è quanto è successo ieri in Commissione Ambiente riguardo al Piano Regolatore Antenne.
Nell’ultimo comunicato stampa riguardante l’argomento la Sindaca aveva difeso il documento e confermato il fatto che durante la precedente consiliatura aveva preso parte ai lavori per la sua stesura, promettendo che la città si sarebbe subito messa in regola con le normative che impongono che i comuni abbiano un piano regolatore.
Leggi anche:
PIANO ANTENNE A LATINA, ADDONIZIO: “NON C’È STATO NESSUNO STRAPPO”
L’assessore, invece, che fin dall’inizio ha bloccato il regolamento, ancora ieri si è presentato in commissione con la volontà di non farlo votare se non fossero state apportate alcune modifiche che sono già state discusse e rifiutate un’infinità di volte dalla commissione sia attuale che quella precedente del 2021 e 2022. Lui afferma che ci sono addirittura sette articoli illegittimi, quindi in pratica sta dicendo alla sindaca che durante la precedente consiliatura avrebbe firmato un documento “contro legge”, perché sostanzialmente gli articoli prevedono le stesse tutele per la popolazione.
Addonizio però non è stato in grado di dimostrare l’illegittimità di cui parlava e ha rimandato ad una relazione su alcune criticità di cui però nessuno è a conoscenza. Tale relazione non è stata ricevuta da nessun consigliere. Durante la seduta di Ieri, inoltre, sono già stati esaminati due articoli tra quelli definiti “illegittimi “ e la cosa è stata smentita già per questi due articoli. In conclusione: la tela di Penelope continua ad imbrigliare i lavori in quanto ieri la votazione prevista non c’è stata e, ancora più grave, sindaco e assessore dicono cose una il contrario dell’altro. I consiglieri Belvisi e Bruni hanno sostenuto la validità del Piano Regolatore chiedendo che venissero specificati dettagliatamente i punti critici e per alcuni di essi già non si è trovata traccia di normativa espressamente contraria. Sindaca Celentano, la preghiamo di intervenire!”.
A intervenire è anche il Movimento Cinque Stelle di Latina “Dopo vent’anni di promesse e rinvii, la città di Latina è ancora senza un Piano antenne approvato. Uno strumento fondamentale per pianificare lo sviluppo della rete mobile, garantendo al contempo la tutela della salute e dell’ambiente, continua a rimanere fermo nonostante sia stato completato e approvato all’unanimità in Commissione Ambiente già nel 2022.
La cronistoria parla chiaro:
• 2005: prima bozza di regolamento, mai approvata.
• 2016–2017: discussioni in commissione senza esiti concreti.
• 2019: promessa di aggiornamento bloccata da problemi amministrativi.
• 2021: censimento di 180 antenne e apertura alla partecipazione di cittadini e associazioni.
• 2022: approvazione all’unanimità in Commissione, grazie al lavoro partecipato del M5S e dell’assessora Adriana Calì.
• 2023–2025: commissariamento, promesse disattese e Piano ancora fermo, nonostante le sollecitazioni di cittadini e associazioni.
Nel 2024 e nel 2025, il Movimento 5 Stelle e diverse associazioni hanno più volte chiesto l’approvazione definitiva, sottolineando come la mancanza di regole esponga la città a rischi maggiori e a installazioni non pianificate in aree sensibili.
“Dopo vent’anni di attesa, non bastano più promesse: serve un atto di responsabilità politica. Il Piano antenne non è un ostacolo, ma uno strumento strategico per garantire copertura mobile, proteggere salute e ambiente e assicurare trasparenza ai cittadini”, dichiarano i rappresentanti delle associazioni.
La società Engineering, incaricata della redazione del Piano, aveva presentato una versione iniziale tra il 2020 e il 2021. Quella proposta, tuttavia, era priva di adeguate tutele per la popolazione, sia in termini di salute che di protezione delle aree sensibili: un testo che, se approvato, avrebbe lasciato mano libera agli operatori, esponendo i cittadini a rischi maggiori.
L’assessora Adriana Calì in quota Movimento 5 Stelle, bocciò completamente quel progetto e avviò un nuovo percorso di lavoro, rifacendo il Piano da zero insieme agli uffici comunali, alle associazioni e ai cittadini. Il risultato fu un documento finalmente equilibrato, approvato all’unanimità in Commissione Ambiente nel 2022.
E qui l’ironia: soldi pubblici spesi per un primo lavoro scartato e un secondo rifacimento, ma ancora oggi – tre anni dopo – il Piano giace in un cassetto.
Le tensioni politiche interne alla maggioranza e le divergenze tra l’assessore Franco Addonizio e la sindaca Matilde Celentano hanno ulteriormente bloccato l’iter. Addonizio ha espresso rilievi tecnici e normativi, ritenendo che l’attuale regolamento rischi di percorrere vie illegittime. La sindaca ha avviato una verifica politica e si parla apertamente di possibili rimpasti di giunta.
Nel frattempo, i cittadini restano senza un quadro normativo chiaro.
Il Piano prevede:
• un catasto pubblico delle antenne,
• il coinvolgimento attivo dei cittadini,
• il divieto di installazioni in aree sensibili come scuole e ospedali.
“Chiediamo che il Piano venga approvato con urgenza. I ritardi non solo rallentano l’innovazione e la qualità dei servizi, ma sprecano risorse pubbliche e minano la fiducia dei cittadini nelle istituzioni”, aggiungono i promotori.
L’approvazione del Piano sarebbe un segnale di buona amministrazione e un passo decisivo per garantire un futuro più sicuro, trasparente e tecnologicamente avanzato per Latina.
Ringraziamo la giunta Celentano e le forze politiche che animano questa amministrazione: senza i loro rinvii, le promesse mancate e i teatrini di maggioranza oggi avremmo ben pochi argomenti. Ma i cittadini non hanno bisogno di spettacoli: hanno bisogno di regole, trasparenza e decisioni. È ora di smettere di perdere tempo – se la politica non è in grado di approvare un Piano antenne dopo vent’anni, saranno i cittadini a chiederne conto”.