INCENDI BOSCHIVI, PD: “LATINA E IL LAZIO COLPITI, SERVE UNA GUIDA PIÙ FORTE”

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Incendi boschivi, La Penna (PD): “Non basta rincorrere l’emergenza. Servono prevenzione, innovazione e risorse speciali per i territori più colpiti. Latina e il Lazio hanno bisogno di una governance più forte e integrata. Fondamentale sperimentare nuove tecnologie e rafforzare la campagna antincendio”

“Il fenomeno degli incendi boschivi nel Lazio, e in particolare nella provincia di Latina, rappresenta un’emergenza ambientale e sociale di grande rilevanza”. Lo dichiara il consigliere regionale del Partito Democratico, Salvatore La Penna, a fronte di una nuova estate segnata da numerosi roghi. «I cambiamenti climatici e la gestione del territorio, che presenta ancora forti fragilità, aggravano la situazione, in combinazione con la natura troppo spesso dolosa di tali gravissimi atti, che in taluni frangenti avvengono in un quadro più diffuso di pratiche illegali”.

“Gli incendi – sottolinea La Penna – non devastano soltanto boschi e aree naturali, ma contribuiscono a incrementare l’erosione dei suoli e il rischio di frane e allagamenti, con effetti negativi sulle attività economiche e sulla salute e sicurezza dei cittadini. I dati del 2024 ci dicono che, nella sola provincia di Latina, si sono verificati oltre 1.781 incendi boschivi, con danni significativi per comunità, imprese e ambiente”.

“Nonostante l’impegno lodevole e a tratti eroico di Protezione Civile, Vigili del Fuoco, Carabinieri Forestali e volontari, che non finiremo mai di ringraziare, – prosegue – la ricorrenza e la vastità dei roghi mostrano chiaramente che le risorse a disposizione, seppur potenziate, non sono ancora sufficienti rispetto alla portata del problema”.

Per La Penna è necessario affinare politiche di prevenzione più profonde, pena il rischio di rincorrere l’emergenza senza poter sperare di contenere il fenomeno alla radice. “Fondi europei e risorse regionali vanno utilizzati in modo più mirato, – afferma – non solo per la manutenzione e il rafforzamento dei presidi territoriali, ma anche per la sperimentazione di soluzioni innovative. Penso, ad esempio, al modello dei nebulizzatori adottato in altri Paesi europei, che potrebbe diventare un progetto pilota utile anche per i nostri Comuni. I centri abitati e i centri storici lambiti nei giorni scorsi dalle fiamme dimostrano quanto sia urgente attivare misure concrete di difesa attiva e quanto i nostri territori abbiano bisogno di strumenti nuovi e immediatamente operativi”.

“Ritengo utile – aggiunge il consigliere del Pd – valutare un adeguamento della durata della campagna antincendio regionale, anticipandone l’avvio e prolungandone la chiusura, per rispondere meglio alle nuove condizioni climatiche. Allo stesso tempo è fondamentale rafforzare le misure di prevenzione attraverso interventi di manutenzione costante, la creazione di fasce tagliafuoco, l’utilizzo delle tecniche di fuoco prescritto e la promozione di pratiche agro-pastorali sostenibili. Non possiamo indebolire le politiche istituzionali dedicate alla tutela dei territori montani”.

“Un ruolo centrale – insiste La Penna – va dato al potenziamento dei mezzi e delle tecnologie di monitoraggio, dai droni ai sensori fino all’impiego dell’intelligenza artificiale, così come al sostegno concreto dei volontari, che devono poter contare su formazione adeguata e dispositivi di sicurezza moderni ed efficienti”.

Il consigliere democratico ribadisce l’urgenza di un impegno articolato della Regione Lazio per rafforzare le politiche di prevenzione e contrasto, con particolare attenzione ai territori più vulnerabili. “Appare evidente – continua – la necessità di una governance più forte e integrata, che coinvolga Comuni, Province, Prefetture, Protezione Civile, Vigili del Fuoco, Carabinieri Forestali e tutti i soggetti competenti, capace di coordinare strategie e risorse evitando frammentazioni e ritardi. È essenziale incentivare le misure di prevenzione, attivare fondi straordinari per le province più colpite, come Latina e Frosinone, e promuovere la realizzazione di progetti sperimentali capaci di coniugare innovazione tecnologica, monitoraggio avanzato e manutenzione costante del territorio”.

“Solo attraverso un impegno condiviso e un coordinamento istituzionale stabile – conclude – potremo garantire una protezione più avanzata delle comunità e delle aree naturali del Lazio”.

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