Investito e ucciso a Terracina: discusso il ricorso al Riesame presentato dall’uomo responsabile dell’incidente mortale del 16enne Federico Salvagni
E durata mezz’ora la discussione del ricorso, davanti ai giudici del Riesame di Roma, presentato dal 49enne ciociaro, Gioacchino Sacco, difeso dall’avvocato Fernando Maria Pellino, per chiedere l’annullamento dell’ordinanza di custodia cautelare e ottenere la misura meno afflittiva degli arresti domiciliari. Sacco, come noto, è accusato dell’ omicidio stradale aggravato dall’omissione di soccorso in cui, a Ferragosto, ha perso la vita il 16enne di Latina Federico Salvagni. La difesa di Sacco contesta la legittimità dell’ordinanza, giudicandola troppo severa: non c’è pericolo di reiterazione del reato né pericolo di fuga, motivano. Presente in udienza anche il pubblico ministero titolare dell’indagine, Marco Giancristofaro.
A piazzale Clodio, a Roma, fuori dal Tribunale, un folto gruppo di persone, tra cui molti giovani, ha partecipato alla manifestazione organizzata dai famigliari di Federico Salvagni. Al grido di “Giustizia per Federico” e “C’è solo la galera”, i manifestanti hanno voluto esprimere la vicinanza per il giovane deceduto e l’auspicio affinché i giudici non accolgano il ricorso e lascino in carcere Gioacchino Sacco.
Dopo l’arresto avvenuto il 16 agosto, il 49enne di Cassino, Gioacchino Sacco detto Jonathan, detenuto nel carcere di Latina, ha optato per la facoltà di non rispondere nell’interrogatorio di convalida davanti al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, Laura Morselli, tenutosi in carcere, in via Aspromonte, a Latina. Prima di trincerarsi nel silenzio, Sacco aveva dichiarato spontaneamente di non essere stato lui, quella notte, a guidare la Lancia Yipsilon noleggiata e con cui, secondo il Gip, l’uomo aveva compiuto una manovra azzardata durante un sorpasso.
Il Gip Morselli aveva convalidato l’arresto per Sacco e disposto un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, nonostante la richiesta della difesa per una misura meno afflittiva quale quella dei domiciliari. Difesa che, comunque, aveva annunciato un ricorso al Tribunale del Riesame di Roma contro la misura del carcere. Il Gip aveva ritenuto che per Sacco, in ragione anche dei suoi precedenti penali, ci fosse il pericolo di fuga.
Al momento le indagini coordinate dal sostituto procuratore di Latina, Marco Giancristofaro, sono orientate a fare luce sulla dinamica del sinistro stradale, in particolar modo sulla velocità dell’auto che ha investito il 16enne, la traiettoria seguita dal veicolo e la posizione della vittima che camminava insieme al fratello gemello e a un amico. Gli esami tossicologici su Sacco non hanno dato esito positivo. Di sicuro c’è che Sacco non poteva guidare l’auto in quanto, per aver violato diversi articoli del codice della strada, la patente gli era stata revocata. Peraltro l’auto guidata era senza assicurazione e revisione. Senza contare che ci sono alcune immagini della video-sorveglianza che ritraggono Sacco scendere dall’auto con cui è stato travolto il sedicenne.
A poche ore dall’incidente, gli agenti della Polizia di Stato di Terracina, insieme ai militari dell’Arma dei Carabinieri, avevano individuato e arrestato Sacco, da subito indiziato di essere il responsabile del grave incidente stradale avvenuto nella notte tra il 14 e il 15 agosto (intorno alle ore 3,30), lungo la strada provinciale che collega Terracina a San Felice Circeo. Nello stesso sinistro stradale, come detto, erano rimasti feriti il fratello gemello e un amico di Federico Salvagni, senza gravi conseguenze.
Dopo aver travolto i tre ragazzi, il conducente dell’auto si era dato alla fuga senza prestare soccorso. Sul posto erano immediatamente intervenuti gli agenti del Commissariato di Polizia di Terracina e della Polizia Stradale, che avevano effettuato i rilievi tecnici necessari alla ricostruzione della dinamica.
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Le successive attività investigative, coordinate dagli agenti del Commissariato di Terracina, con il supporto del personale della Polizia Stradale, dei militari dell’Arma dei Carabinieri e del personale della Polizia Locale di San Felice Circeo, che ha collaborato fornendo i dati relativi al lettore delle targhe dei veicoli in transito, avevano permesso di raccogliere elementi utili per rintracciare il veicolo coinvolto e il suo conducente.
Fondamentali sono state le testimonianze raccolte sul posto e l’analisi delle tracce lasciate sulla scena dell’incidente che hanno condotto gli investigatori ad individuare il veicolo che nell’impatto era rimasto fortemente danneggiato. Grazie alla sinergia tra le forze dell’ordine, Gioacchino Sacco detto Jonathan (che ha precedenti di polizia e un’inchiesta della Finanza sul groppone) è stato localizzato e tratto in arresto e, a seguito degli accertamenti di rito, è stato condotto presso il carcere di Latina. Dirimenti anche le immagini estrapolate dalla telecamere di sorveglianza che inquadrano l’auto e il momento dell’impatto, prima che il mezzo fosse ritrovato davanti a un supermercato.
Sul corpo del 16enne è stata disposto l’esame autoptico eseguito dal medico legale Cristina Setacci: il ragazzo è morto a causa di gravi lesioni a cranio, torace e addome, in seguito al violento impatto della ruota destra dell’autovettura. Ad ogni modo ci vorranno due mesi per conoscere gli esiti esatti dell’esame. Anche i famigliari della vittima hanno nominato un consulente legale: si tratta del medico Tatiana Mangiulli.
Federico Salvagni frequentava il secondo anno dell’Istituto tecnico “Marco”, indirizzo “Telecomunicazioni e Informatica”, a Latina. Sui social era conosciuto come “Sal”, abbreviazione del cognome, spesso accompagnata da un diamante accanto. La comunità scolastica e locale è sotto shock per la perdita del giovane, travolto in circostanze drammatiche durante una serata estiva. Anche dalla politica non sono mancati gli attestati di solidarietà per la famiglia. Il caso, come prevedibile, sta avendo e ha avuto una eco a livello nazionale.