Scritto e a cura di Orazio Ruggieri
Sembra proprio che l’utenza dell’ufficio postale di Itri non riesca a trovare definitivamente quel clima operativo-psicologico pienamente rispondente alle attese di chi vorrebbe incontrare, nel disbrigo dei propri adempimenti quotidiani, facce sempre allegre che ispirino ottimismo esistenziale nella quotidianità del generale tran tran.
È quanto ci viene riportato da un numero crescente di fruitori degli sportelli di piazzale Pertini. Terminato il lungo periodo dell’angosciosa Via Crucis, che ha caratterizzato, negli anni passati, un lustro di criticità operative, con file estenuanti e sistemi nervosi di utenti e di dipendenti, vittime, questi ultimi, di aggressioni verbali e altri messaggi dal tono inequivocabilmente offensivo se non proprio minatorio, messi ogni giorno a dura prova, si registra, oggi come oggi, una funzionalità che autorizza a dare merito a chi opera nella struttura della deontologia professionale e della apprezzabile disponibilità allo spirito di servizio.
Ma, se da questo punto di vista, le cose sono sicuramente migliorate, rispetto al passato, c’è uno strano fenomeno che è stato recepito, stando a quanto ci viene riferito, da molti che affollano quotidianamente quegli sportelli. Sembra, ai tanti che ci hanno sottolineato questo aspetto, che il rapporto tra i dipendenti non sia ispirato a una idilliaca serenità ma che, per lo meno, stando ai musi lunghi che si colgono quando gli interlocutori che sono al di là dello sportello si scambiano punti di vista o quesiti relativi agli iter protocollari da seguire, che il dialogo non venga condito da una luminosa dialettica quando questo si svolge tra elementi non proprio caratterialmente identitari.
A dire di alcuni, si sarebbero formati due fronti neppur tanto malcelatamente contrapposti che nuocciono all’immagine perfetta di un apparato che, professionalmente, non dà adito a critica alcuna.
Ritenendo di poter contribuire al miglioramento dell’accoglienza luminosa del pubblico da parte di volti sereni, questi osservatori particolari auspicano che, al pari della capacità dirigenziale del solare responsabile che ha lasciato il testimone all’attuale guida, quest’ultima, sicuramente brillante come efficienza lavorativa, sappia metterci del suo anche nel far ricreare quello spirito di generale predisposizione al sorriso o alla serenità contornante ogni momento della vita dell’ufficio. Per lo meno, così molta gente ci ha raccontato. Ma l’augurio nostro è che possa essersi sbagliata e che l’errata analisi condotta su quanto asserito trovi, invece, nella realtà, un entente-cordiale che supporta i contatti quotidiani di chi non ha nulla da farsi rimproverare per quanto attiene il perfetto adempimento del lavoro tecnico nei confronti dell’utenza.
Ce lo auguriamo veramente in maniera sincera!
Ce lo auguriamo veramente in maniera sincera!