LUNGOMARE DI LATINA, I PALETTI DEL PARCO DEL CIRCEO AL PUA

Piano per il lungomare di Latina, si è conclusa la conferenza dei servizi tra enti per l’approvazione del Piano Utilizzazione Arenili

Una determina del Dipartimento Territorio del Comune di Latina dà atto della conclusione positiva della Conferenza di Servizi decisoria chiamata all’approvazione del Piano Utilizzazione Arenili, il cosiddetto Pua del Comune di Latina. Il Pua è il piano con cui il Comune di Latina intende utilizzare il suo lungomare.

Sarà l’architetto Cristoforo Pacella, a cui è affidato il progetto del Pua, a dover recepire negli elaborati, che fanno parte del PUA, le numerose prescrizioni sollevate dagli enti che hanno partecipato alla conferenza dei servizi, così da predisporre la proposta di Delibera di Consiglio Comunale di Approvazione definitiva del medesimo PUA.

A leggere le prescrizioni, però, non sarà un lavoro semplice. A farla da padrone, in primis, è l’ente Parco del Circeo che ha messo sul piatto diversi paletti.

Le strutture stagionali di supporto alla balneazione, installabili previa autorizzazione dell’Ente Parco per un periodo stagionale massimo di 120 giorni, potranno collocarsi all’interno delle piazzole di sosta già presenti, occupando esclusivamente l’area assegnata, che dovrà essere preventivamente separata dall’ambito dunale da apposita recinzione in legno, con tipologia a croce di sant’ Andrea.

Tali strutture potranno essere attive solo durante gli orari di balneazione e, ove prive di allaccio elettrico, dovranno essere alimentate tramite pannelli fotovoltaici o, in alternativa, con generatori di corrente silenziati e alimentati a biodiesel, da spegnere tassativamente nelle ore notturne. Il posizionamento sulla spiaggia di ombrelloni, sdraio e lettini a noleggio dovrà avvenire in naturalità, al momento dell’arrivo del cliente, non prevedendo un loro preposizionamento. Le attrezzature da spiaggia dovranno essere rimosse a fine orario giornaliero di balneazione, ricoverandole presso la struttura a ciò adibita nella piazzola, al di fuori dell’arenile e della duna; al fine di evitare e limitare il calpestio della duna, al termine di ciascuna passerella d’accesso, dovrà essere delimitata l’area del piede della duna, per una estensione di 100 m per lato, per un ampiezza di 5 metri dal piede, mediante pali in legno di diametro 10 cm, sporgenti dalla sabbia per almeno 1 metro, e due file di parapetti in corde del diametro minimo di 2,5 centimetri.

Non è permesso il posizionamento di qualsiasi struttura e/o materiale e qualsiasi utilizzo della fascia di 5 metri dal piede dunale; la pulizia giornaliera dell’arenile delle aree servite dai supporti alla balneazione dovrà essere eseguita manualmente. Nelle aree non oggetto di concessioni o convenzioni balneari, la pulizia della spiaggia deve avvenire esclusivamente nella metà dell’arenile a contatto con la linea di battigia e non deve mai interessare una fascia di 15 metri dal piede dunale; nella fascia consentita le attività di pulizia devono essere realizzate con vibrovaglio, senza utilizzo di pale meccaniche e ruspe, e senza asportare sabbia dalla spiaggia e utilizzando mezzi, previamente autorizzati dall’Ente Parco, di dimensioni con interasse non superiore a 2 metri.

Eventuali mezzi adibiti alla raccolta dei rifiuti nei cestini sono soggetti agli stessi limiti dimensionali;
g) le attività di pulizia della spiaggia e di raccolta e dei rifiuti mediante mezzi meccanici non devono
essere condotte nelle ore notturne; l’utilizzo di pale meccaniche o ruspe è consentito per la manutenzione straordinaria di fine inverno, o, previa autorizzazione dell Ente parco, nei casi di mareggiate eccezionali, per l’asporto di tronchi di grandi dimensioni, da ricollocarsi al piede dunale in idonei siti opportunamente individuati di concerto con l’Ente Parco; la destinazione del materiale vagliato deve essere differenziata tra quello inorganico, da raccogliere e conferire alla raccolta differenziata o in discarica, e quello legnoso, che deve essere collocato ad 1 metro dal piede della duna, in aree con assenza di vegetazione dunale, in particolare nei tratti interessati da erosione o sfondamento dunale con funzione di sand fencing; l’eventuale presenza di accumuli di posidonia spiaggiata non deve essere oggetto di raccolta, ma deve rimanere in loco, salvo nei casi di accumuli di straordinaria consistenza, la cui rimozione e collocazione deve essere autorizzata dall’Ente Parco; la pulizia dell’arenile può essere realizzata nella fascia antedunale (15 metri dal piede dunale) esclusivamente in corrispondenza degli accessi attrezzati, al fine di consentire l’ingresso all’arenile, mantenendo un corridoio di larghezza massima di 10 metri; lo smaltimento del materiale organico spiaggiato può essere consentito nei casi di accumulo di ingenti quantità, quali quelli causati da fenomeni meteorologici particolarmente intensi, che
possono dare luogo a processi decompositivi con emissioni maleodoranti pregiudizievoli della
fruizione turistica.

Da ultimo: le SLS riservate all’attività sportiva di kitesurf e alla pratica di sport velici e remieri devono
essere delimitate con pali e corda per tutta l’estensione del loro ambito di concessione e possono prevedere la collocazione sull’arenile di strutture di facile rimozione adibite a “locale di primo
soccorso” ; le unità a vela e a remi e i kitesurf non possono essere conservati a terra al di sopra dell’arenile; le strutture di supporto alla balneazione e quelle previste e autorizzate per le SLS devono
rispettare i limiti della zonizzazione per le emissioni acustiche ivi vigenti.

Anche la Capitaneria di Porto Capitaneria di Porto di Gaeta ha dato parere favorevole previe prescrizioni, spiegando che il notevole impatto ambientale derivante dalla realizzazione di un nuovo approdo e rimessaggio di natanti da diporto nella località individuata (Rio Martino), a suo tempo negativamente valutato da questa Autorità Marittima, risulta ridimensionato, con la proposta di diverse soluzioni di sistemi d’ormeggio e rimessaggio, come partecipato dall’Ufficio Circondariale Marittimo di Terracina che, sotto gli aspetti di competenza relativi alla sicurezza della navigazione e salvaguardia della vita in mare. A seguito dell’esame della documentazione condivisa, ha però rilevato il persistere delle criticità derivanti dall’utilizzo di opere di facile rimozione, in relazione alla stabilità degli ormeggi, data la particolare
esposizione del litorale all’azione dei marosi, anche con eventi estremi e violente mareggiate. Si richiede che si tenga in debita considerazione l’eventuale rilascio di titoli concessori a carattere stagionale, previo interessamento dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Terracina, finalizzato all’espressione del preliminare parere circa la tipologia di ormeggio proposto, nonché all’avvio del rituale iter istruttorio previsto per l’installazione dei necessari segnalamenti marittimi”.

Diverse le prescrizioni anche da parte della Direzione Regionale Area Blue Economy e Urbanistica e dal Provveditorato interregionale per le Opere Pubbliche per il Lazio, l’Abruzzo e la Sardegna. In tutto hanno partecipato alla conferenza dei servizi che si è svolta in tre incontri da marzo fino a giugno otto direzioni regionali, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Frosinone e Latina, la Capitaneria di Porto di Gaeta, il Provveditorato interregionale per il Lazio, l’Abruzzo e la Sardegna, l’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Centrale, la Provincia di Latina, il Parco Nazionale del Circeo, l’A.T.O. 4 Lazio Meridionale – Latina, l’ASL di Latina, Acqualatina S.p.A., l’Agenzia del Demanio, l’ARPA Lazio, il Comune di Nettuno e il Comune di Sabaudia.

“Grazie a questo lavoro che è ora in dirittura di arrivo – afferma il sindaco Matilde Celentano – sarà finalmente possibile avere strutture operative durante tutto l’anno, a beneficio non solo della marina, ma dell’intera città. Ciò significa più sicurezza e, soprattutto, nuove opportunità occupazionali anche nella bassa stagione. Su questo tema vi è stata un’ampia convergenza tra tutte le forze politiche: si tratta di un passaggio importante per il futuro della gestione del demanio marittimo, in linea con le nuove esigenze di tutela ambientale, sviluppo sostenibile e valorizzazione economica del litorale. Per quanto riguarda le osservazioni, di entità minore, si tratta di aspetti di facile risoluzione: è già stato conferito mandato per provvedere provvedere”.

“Con questa determina – ha affermato l’assessore all’Urbanistica Annalisa Muzio – prendiamo atto della conclusione positiva della conferenza dei servizi sul Pua adottato con la delibera di Consiglio comunale di dicembre 2024. Le prescrizioni, già in parte discusse nei vari incontri con il progettista, costituiscono delle integrazioni richieste dai vari enti coinvolti che completano la struttura del Pua già di per sé ben costruita e rispondente alla normativa. Il professionista Pacella è stato incaricato di supportare gli uffici nella predisposizione degli atti per la proposta di delibera di Consiglio comunale di approvazione definitiva del Pua che è giè in corso di predisposizione e che sarà a stretto giro esaminata con la competente commissione urbanistica. Peraltro L’8 settembre abbiamo appuntamento in Regione per illustrare le risultanze del lavoro svolto e confrontarci anche con le altre realtà comunali potendo orgogliosamente affermare che siamo tra i primi comuni del Lazio ad avere concluso positivamente la procedura”.

L’assessore Muzio ha aggiunto che “dal momento della adozione in consiglio comunale gli uffici della pianificazione urbanistica, che ringrazio, hanno lavorato alacremente per presentare un progetto importante che consentirà finalmente di pianificare in modo sistemico e coordinato il progetto del Ppe della Marina, che pure sta seguendo il suo iter, con la pianificazione della costa, delle spiagge e della loro utilizzazione. È importante questo coordinamento perché consentirà finalmente di dare delle risposte serie sul futuro della nostra marina che deve diventare uno dei punti di forza trainanti per la nostra città che è anche, appunto, città di mare”.

“Il Piano di utilizzazione degli arenili – ha aggiunto l’assessore alla Marina Gianluca Di Cocco – è uno strumento di pianificazione territoriale fondamentale che ha l’obiettivo di disciplinare l’uso della costa, in particolare delle spiagge e dei litorali. L’ok della conferenza dei servizi sancisce l’ottimo lavoro, frutto di un percorso complesso, portato avanti in continuità amministrativa ed integrato dall’attuale amministrazione. Non appena diverrà definitivo con l’approvazione in consiglio comunale ci sarà, finalmente, il cambio di passo atteso da tempo: la destagionalizzazione. Questo consentirà un rilancio economico e turistico del territorio e contribuirà anche ad allontanare il degrado ed incrementare la sicurezza. La sinergia con le associazioni di categoria, insieme alla stretta collaborazione tra gli assessorati al demanio e all’urbanistica – che ringrazio per il proficuo contributo – ha consentito di aggiornare un impianto regolamentare che risaliva ormai a troppi anni fa”.

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