Il caso degli sbandieratori Cori in Russia non finisce, ora a intervenire anche l’europarlamentare pontino, Nicola Procaccini
In Russia hanno portato le bandiere ma non i colori dei loro costumi e stendardi, poiché giallo-azzurri e quindi riconducibili a quelli dell’Ucraina. A sollevare la polemica sulla partecipazione degli Sbandieratori delle Contrade di Cori allo Spasskaya Tower – International Military Music Festival a Mosca, sono stati per primi i consiglieri comunali d’opposizione Germana Silvi, Evaristo Silvi e Aristide Proietti.
“L’Italia non si è prestata alla propaganda russa neanche per eventi ben più importanti in campo musicale – hanno spiegato i consiglieri – Al Spasskaya Tower International Military Music Festival non ha risposto nessun Paese Europeo. Le bande militari presenti sono tutte di eserciti di Paesi dell’area di influenza del neo-imperialismo russo. Un festival sponsorizzato da soggetti coinvolti nel massacro del popolo ucraino da oltre tre anni, lo stesso popolo che abbiamo avuto il privilegio di ospitare a Cori”. Gli stessi consiglieri comunali d’opposizione, inoltre, lamentano che “gli Storici Sbandieratori delle Contrade si sono assoggettati alla richiesta russa di non utilizzare i loro costumi e le loro bandiere con i colori giallo-azzurri di Porta Romana, perché sono i medesimi colori dalla bandiera Ucraina. Un atto di arroganza da parte della Russia. Una forma di sottomissione da parte degli Sbandieratori delle Contrade che, forse distrattamente, avallano la politica imperialistica di Putin”.
Dopodiché, all’amministrazione di Cori ha solidarizzato con gli sbandieratori: “Sono portatori di pace tra i popoli, ed anche in questo caso, pur giungendo in uno Stato aggressore, lo spirito della partecipazione è stato quello di portare. Non c’è stata nessuna sottomissione al potere russo ma una scelta consapevole di non indossare i colori giallo e celeste per motivi di sicurezza”.
In giornata, è arrivata anche la dichiarazione dell’europarlamentare pontino di Fratelli d’Italia, Nicola Procaccini: “Apprendo con stupore e amarezza della partecipazione di un gruppo di Sbandieratori di Cori a una parata di musica militare a Mosca sulla Piazza Rossa, per omaggiare l’esercito russo. Conosco personalmente la meravigliosa rievocazione storica degli Sbandieratori di Cori e comprendo l’autonomia delle realtà culturali locali, ma non si può fare finta di non sapere cosa stia accadendo da oltre tre anni. A Cori sopravvive da secoli una orgogliosa identità storica che è patrimonio dell’Italia e del mondo. Spiace vederla strumentalizzata dal regime di Putin per legittimare la violenza prevaricatrice che sta insanguinando l’Ucraina”.
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