Gli Sbandieratori delle Contrade partecipano al Festival russo delle bande militari e rinunciano ai loro colori perché ricordano la bandiera Ucraina
I Consiglieri Comunali di Opposizione Germana Silvi, Evaristo Silvi e Aristide Proietti trovano scandaloso che gli Sbandieratori delle Contrade di Cori abbiano partecipato al Festival Internazionale delle Bande Militari “Spasskaya Tower” di Mosca.
“Riteniamo che abbiano agito esclusivamente a titolo personale e che non rappresentino l’intera città di Cori. Sicuramente non a nostro nome. L’Italia non si è prestata alla propaganda russa neanche per eventi ben più importanti in campo musicale: la Direzione della Reggia di Caserta, nel luglio scorso, ha annullato il concerto sinfonico diretto daValery Gergiev, previsto nell’ambito della rassegna Un’Estate da Re.
Al SPASSKAYA TOWER International Military Music Festival non ha risposto nessun Paese Europeo. Le bande militari presenti sono tutte di eserciti di Paesi dell’area di influenza del neo-imperialismo russo. Un festival sponsorizzato da soggetti coinvolti nel massacro del popolo ucraino da oltre tre anni, lo stesso popolo che abbiamo avuto il privilegio di ospitare a Cori.
Gli Storici Sbandieratori delle Contrade si sono assoggettati alla richiesta russa di non utilizzare i loro costumi e le loro bandiere con i colori giallo-azzurri di Porta Romana, perché sono i medesimi colori dalla bandiera Ucraina. Un atto di arroganza da parte della Russia. Una forma di sottomissione da parte degli Sbandieratori delle Contrade che, forse distrattamente, avallano la politica imperialistica di Putin.
Il criminale di guerra Vladimir Putin ha sempre sminuito questa aggressione definendola una “operazione speciale”, ma pochi giorni fa ha pubblicato un messaggio ufficiale sul sito del Cremlino, rilanciato dai media russi e filorussi, in cui ha ringraziato i partecipanti per il “programma di beneficenza… a sostegno delle famiglie dei militari coinvolti nell’operazione speciale”. Un chiaro segnale di propaganda militare che questi stessi nostri concittadini hanno inconsapevolmente contribuito a veicolare.
Alcuni sponsor del festival sono sanzionati a livello internazionale per il loro diretto coinvolgimento nella guerra: basta visitare il sito ufficiale per rendersene conto. Mentre gli sbandieratori erano a Mosca, l’esercito russo bombardava e uccideva civili ucraini. Ce lo ricordano ogni giorno i media. Noi non vorremmo mai sbandieratori o musicisti in occasione dei funerali dei nostri cari, accompagnati da chi li ha assassinati: non c’è festa tra gli assassini.
Vogliamo, invece, ogni giorno, ricordare il popolo ucraino, oppresso da un tiranno che sfrutta immagini di “amicizia” e “cultura” per legittimare la sua propaganda. Siamo sicuri di poter contare sull’appoggio del Consiglio Comunale, composto da madri, padri, figli e figlie: nessuno di loro accetterebbe mai di vedere artisti esibirsi davanti a chi ha ucciso, smembrato o rapito bambini, genitori e nonni, annientando il presente e il futuro di un intero popolo.
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, Capo delle Forze Armate, ha sempre affermato in maniera chiara la necessità di stare dalla parte degli aggrediti, non degli aggressori.
Non si tratta di una normale dialettica politica o di una questione elettorale: è un momento storico e un appello all’umanità, che chiede una risposta corale e condivisa da parte della comunità, al di là di ogni schieramento.
Per questo ribadiamo, con fermezza e responsabilità di cittadini: NO, gli Sbandieratori delle Contrade non rappresentano la città di Cori. NO, non in nostro nome. Perché non è a queste condizioni che si fa cultura! Attendiamo di conoscere l’opinione del Sindaco di Cori Mauro Primio De Lillis e dei componenti della Sua Maggioranza!”.