L’opposizione a Cori: “Restano molte ombre, dalle assunzioni pilotate agli abusi edilizi eccellenti”
“La revoca del tecnico assunto dal Sindaco con decreto fiduciario è finalmente arrivata, dopo oltre un giorno dal frettoloso annuncio apparso su facebook dopo la nostra richiesta formale di procedere alla revoca immediata. Sicuramente un atto dovuto, e per questo siamo molto soddisfatti” – affermano i consiglieri comunali di minoranza di Cori, Germana Silvi, Aristide Proietti e Evaristo Silvi.
“Ma, stante che l’identità del dipendente denunciato dal Presidente del Consiglio di Bassiano non è mai stata pubblicizzata sulla stampa, ci chiediamo se il sindaco De Lillis, avrebbe proceduto comunque alla revoca se non l’avessimo chiesta. Siamo convinti che se non avessimo portato la vicenda all’attenzione della cittadinanza di Cori, tutto sarebbe passato sotto silenzio.
Il sindaco De Lillis ha dovuto emettere un atto politicamente pesante e riconoscere l’inadeguatezza della propria scelta fiduciaria. Ma non possiamo credere che si sia trattato di un atto poco informato, perché il tecnico in questione è ampiamente conosciuto negli ambienti amministrativi a guida PD.
Non possiamo neanche credere che il sindaco De Lillis non fosse a conoscenza che il geometra in questione risultava da tempo, e lo è tuttora, sospeso dall’Albo professionale. Quindi pensiamo che la scelta fiduciaria non sia stata casuale, ma consapevole.
Restano quindi molte ombre sulle ragioni della nomina di questo ex dipendente fiduciario dell’ex sindaco di Bassiano, arrivato con analoga nomina fiduciaria del Sindaco De Lillis al comune di Cori.
Non a caso il contratto di assunzione del geometra non è mai stato reso pubblico. Non a caso i compiti assegnati nel Decreto di nomina sono alquanto ambigui: “collaborare con il servizio che cura la comunicazione verso i cittadini, svolgere funzioni di Ufficio Relazioni con il Pubblico per il servizio Urbanistico, e svolgere funzioni di coordinamento tra gli organi di indirizzo politico e i servizi tecnico, urbanistico e ambiente”.
È proprio quel focus sul servizio Tecnico-Urbanistico-Ambiente a destare più preoccupazioni, perché sull’urbanistica si concentrano i principali nodi critici di questa amministrazione: dagli abusi edilizi “eccellenti”, alla mole dei condoni gestita con “particolari” priorità; dal Borgo Protetto che dovrebbe passare ora alla fase operativa, alla scuola materna che dovrebbe essere ristrutturata senza fondi; per non parlare della ormai “mitologica” TARIP che da otto anni non riesce a vedere la luce.
Viene spontaneo chiedersi cosa ci si aspettasse da questo professionista di fiducia che avrebbe dovuto “svolgere funzioni di coordinamento tra gli organi di indirizzo politico e i servizi tecnico, urbanistico e ambiente”. Restano molte ombre sulla trasparenza di questa ennesima assunzione fiduciaria, quando il sindaco ha già altri due figure assunte in modo analogo, una delle quali con gli stessi compiti dell’ultimo assunto, ora revocato.
Sulla vicenda dell’assunzione e revoca del tecnico fiduciario intendiamo capire di più: sulla base di quali attestazioni è stato scelto e, soprattutto di cosa si è occupato nel periodo della sua assunzione pagata dai cittadini di Cori. Altrettanto vogliamo sapere dell’altro tecnico assunto fiduciariamente nel 2023 sempre dal sindaco per la durata del suo mandato.
Le ombre sono anche più ampie, e riguardano complessivamente le modalità delle assunzioni, in quanto, da anni, l’Amministrazione De Lillis continua a pescare secondo “vicinanza”, in graduatorie di concorsi “isolani” guidati sempre dai soliti personaggi noti per la loro “creatività”. Ombre anche sulle assunzioni promosse nelle aziende che hanno contratti con l’Ente per “sistemare” vecchi e nuovi amici.
Tutto regolare? In apparenza si. In realtà un vero e proprio sistema, a onor del vero molto esteso e diffuso, per la raccolta di consensi che minano il buon funzionamento della cosa pubblica.
Il merito, la competenza e le qualità morali non sono i valori che guidano questa Amministrazione nelle assunzioni. Tra le principali espressioni di questo declino morale è la posizione della Presidente del Consiglio che non rinuncia alla carica nonostante la sua implicazione familiare nella vicenda dell’abuso edilizio totale, sottoposto a confisca da parte della Magistratura.
Quando una Amministrazione arriva a sostenere queste posizioni, è debole e deve sottostare a chiunque avanzi “pretese” personali anche poco lineari, perché il suo cattivo esempio non le consente di opporre valori etici solidi”.