PIANO ANTENNE A LATINA, LA RISPOSTA DI ECOENGINEERING

“L’attività svolta dalla ditta a partire dal 2020 fu molto più estesa della redazione del Regolamento: fu svolta l’individuazione di tutte le sorgenti elettromagnetiche presenti sul territorio, fu redatto il Catasto delle Sorgenti Elettromagnetiche, furono individuate le aree critiche del territorio tramite sopralluoghi e calcoli elettromagnetici, misurazioni dirette sul territorio, in diversi mesi di lavoro di diversi tecnici, di tutte le oltre duecento stazioni di telefonia, rilevamento anche dell’esposizione di tutti gli elettrodotti presenti. Riporto di tutti i risultati in documenti tecnici e planimetrie riassuntive, redazione di un fascicolo tecnico divulgativo rivolto alla popolazione.

L’attuale Amministrazione con la nuova Commissione Ambiente è partita dalla revisione di quell’ultima versione del Regolamento del 2022 proprio per i molti aspetti critici, irrealistici, sia dal punto di vista formale, sia dal punto di vista di grave impatto sanitario. Quindi l’assegnazione attuale alla stessa ditta della revisione attuale del Regolamento non è affatto un “perdere ancora altro tempo”, ma una necessaria revisione per avvicinare il testo del Regolamento alle reali esigenze della cittadinanza e alla giusta protezione sanitaria. Il supporto dell’ing. Rosa è quanto mai opportuno in quanto di adeguata esperienza dedicata e redattore della prima versione del Regolamento del 2021 che arrivando all’approvazione finale si dimostrò adeguata alle esigenze della popolazione e in linea con le normative.

In un articolo della versione di Regolamento 2022 era affermato che “è vietata la presenza di diversi impianti non in co-siting a distanza inferiore di 600 metri fra loro.

Rispetto alla prima versione di Regolamento del 2021 redatta da EcoEngineering, questo obbligo introdotto nella seconda versione del 2022 e riproposto insistentemente anche oggi dall’Associazione della sig.ra De Masi (come da nota della stessa), implica oggi l’esposizione dei cittadini a livelli di potenza trasmessa quadrupli (!) con impatto sanitario potenzialmente devastante. Questo aspetto è davvero preoccupante e incomprensibile se l’Associazione afferma di avere a cuore la salute dei cittadini.

In un altro articolo della versione oggi in discussione è indicato che “È stabilita una distanza minima di 600 metri tra i punti di emissione elettromagnetica e le abitazioni, nonché tutti i punti sensibili (come scuole, ospedali, parchi, ecc.)”. Eliminare le antenne di telefonia distanti meno di 600 metri dalle abitazioni significa di fatto che qualsiasi area urbanizzata del territorio sarebbe completamente sprovvisto di antenne rimanendo senza copertura telefonica mobile, con impatto sociale evidente, senza la possibilità di collegamenti per comunicazioni, pagamenti, letture, e senza la possibilità di chiamate di emergenza per casi di incidenti, aggressioni, ecc. Infatti vengono vietate entro 600 metri anche le microcelle, che sono proprio utilizzate in seminterrati o aree di poca copertura!

Inoltre in entrambi i casi citati, i divieti che si vorrebbero introdurre costituiscono un divieto generalizzato, espressamente vietato dalla Sentenza del Consiglio di Stato 206/2021, quindi porterebbe il Regolamento a probabile bocciatura al TAR.

In conclusione, il tempo che stiamo dedicando insieme all’attuale Amministrazione e all’Ufficio Ambiente, con grande collaborazione, è dedicato proprio ad aggiornare la versione di Regolamento caldeggiata dall’Associazione per ridurre le criticità sia formali (mancato rispetto di Leggi e Sentenze, quindi probabile bocciatura al TAR) sia tecniche (di fatto impedimento all’uso della comunicazione, impatto sanitario devastante…) e non si tratta quindi di perdita di tempo ne di lavoro carente.

A conferma della correttezza dell’operato delle Commissioni è utile evidenziare che il fascicolo divulgativo sui Campi Elettromagnetici redatto ed aggiornato per conto dell’Ufficio Ambiente, sarà diffuso gratuitamente alla popolazione, mentre il Comitato Comuni contro Elettrosmog della sig.ra De Masi la propria pubblicazione la vende a 27 euro a fascicolo.

Infine, confermando l’interesse di tutti nell’addivenire prima possibile all’approvazione di un Regolamento Antenne adeguato, si precisa che non risulta affatto obbligatoria la redazione di tale strumento (L. 36/2001 Art.8 c.6)”.

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Arriva immediata la risposta della esponente dell’associazione CEE “Comuni contro l’elettrosmog”, Annunziata De Masi. “Quello che asserisce il titolare della ditta è assolutamente falso: Durante l’ultima seduta della commissione ambiente nel 2022 c’erano due piani regolatori: uno della suddetta ditta e l’altro sul quale avevano lavorato i consiglieri comunali della commissione ambiente. L’ Assessore Adriana Cali’ propose una votazione fra i due documenti e fu scelto il secondo. Qualunque consigliere comunale che abbia partecipato a quella seduta lo può confermare, compresa la Presidente Roberta Della Pietà.

La votazione fu regolare e registrata, quindi non capisco proprio come fa Rosa ad asserire che fu il suo piano regolatore quello che giunse ad approvazione all’unanimità . Erano presenti tutti i consiglieri che possono confermare che la scelta andò sul secondo documento, non sul primo. I due piani erano molto diversi e proprio per la necessità di integrare con articoli indispensabili un regolamento tanto importante fu necessario lavorare mesi e mesi sul secondo. Assurdo veramente affermare quindi che fu il primo ad andare in porto”.

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