Riapre dopo il restauro uno dei luoghi gaetani, simboli della storia, della cultura, della tradizione ed anche leggenda, un sito noto a livello mondiale quale la Grotta del Turco, una meravigliosa e spettacolare cavità naturale. Il grande evento avverrà il 15 agosto alle ore 9 con tanto di taglio del nastro da parte del Rettore del PIME Padre Daniele Belussi e del sindaco della città Cristian Leccese. Il tutto alla presenza delle autorità.
La Grotta si trova nel contesto del Santuario della Santissima Trinità, edificato nell’XI secolo e meta di preghiera per santi, pontefici e fedeli. Una spaccatura nella montagna ha dato origine a questa grotta naturale. Con l’infrangersi delle onde contro la roccia la grotta si è allargata sempre di più. Dalla parte in cui scendono i visitatori non risulta la spaccatura da cima a fondo ma chi arriva dal mare la vede benissimo.
Sembra che per un certo tempo ci fossero degli insediamenti saraceni nella zona di Gaeta. Si narra che incominciarono ad arrivare delle imbarcazioni saracene di pirati, andavano a rifugiarsi nella grotta. Facevano incursioni e razzie nella zona. La gente cominciò a soffrire terribilmente ma a Gaeta le forze militari non erano in grado di respingere i potenti Saraceni. Nella famosa battaglia del Garigliano (giugno 915), combattuta tra le forze della Lega cristiana con l’appoggio del Papa di allora, Giovanni X, e i Saraceni, questi furono definitivamente sconfitti e respinti. “Fino ad oggi la grotta si è potuta vedere solo dal sessantesimo gradino, sostando in un belvedere protetto da una ringhiera. – commenta il sindaco Cristian Leccese – Prima del 2010 si poteva scendere fino in fondo,275 gradini, e ammirare l’acqua color smeraldo in questa splendida cavità naturale. Poi si sono resi necessari dei lavori per garantire la messa in sicurezza del sito. Oggi celebriamo questo significativo evento, con la riapertura totale della Grotta del Turco, che torna ad essere visitabile, e di ciò non possiamo che ringraziare, esprimendo gratitudine, quanti si sono adoperati perché ciò avvenisse, in primis i sacerdoti del Pime e l’attuale Rettore Padre Daniele Belussi, che custodiscono meravigliosamente lo splendido gioiello di cui Gaeta è orgogliosa.”