“CIRCEO, C’È UN CASO BARRIERE ARCHITETTONICHE”, LA DENUNCIA DELL’ASSOCIAZIONE

“Circeo Attivo”: “Non possiamo chiudere gli occhi di fronte a un problema che riguarda l’inclusione e i diritti fondamentali”

“Il promontorio del Circeo è un luogo di straordinaria bellezza, con un mare che attrae turisti e residenti. Eppure, ogni estate, una criticità si ripresenta puntuale e dolorosa: l’inadeguatezza di molti accessi alle nostre spiagge libere. Come associazione “Circeo Attivo” ha già segnalato da tempo agli enti preposti.

Siamo impegnati a valorizzare il nostro territorio, ma non possiamo chiudere gli occhi di fronte a un problema che riguarda l’inclusione e i diritti fondamentali. Stiamo parlando delle barriere che rendono impossibile o estremamente difficile per molte persone raggiungere il mare.

Bambini piccoli, anziani con difficoltà motorie e, soprattutto, persone con disabilità o che si spostano in carrozzina si trovano spesso di fronte a percorsi non curati, privi di scivoli adeguati, con scalini pericolosi o passerelle fatiscenti. Queste difficoltà non solo limitano l’accesso fisico, ma creano un senso di esclusione che non possiamo e non dobbiamo accettare.

Il mare è un patrimonio comune, e la sua fruizione deve essere un diritto per tutti, senza distinzioni. Non si tratta solo di rispettare le normative, ma di dimostrare civiltà, empatia e una visione di futuro. Un turismo di qualità passa anche e soprattutto attraverso l’accoglienza e la capacità di pensare alle esigenze di ogni individuo.

Chiediamo con forza alle istituzioni locali e a tutti gli attori coinvolti di intervenire con urgenza. La Regione Lazio, infatti, mette a disposizione ogni anno una cifra tra i 40.000 e i 50.000 euro proprio per garantire la fruibilità delle spiagge libere. Si tratta di un’opportunità che non possiamo lasciarci sfuggire. Serve un piano concreto per la messa in sicurezza e l’adeguamento di tutti gli accessi alle spiagge libere. Non servono grandi opere, ma buon senso e interventi mirati: rampe a norma, corrimano sicuri, manutenzione costante e percorsi che garantiscano una reale accessibilità.

Il Circeo può e deve essere un modello di inclusione. L’estate è già iniziata, e ogni giorno di ritardo è un giorno in cui qualcuno viene lasciato a riva, a guardare il mare senza poterlo vivere. Lavoriamo insieme per abbattere queste barriere, perché il nostro mare sia davvero un diritto per tutti”.

Così, in una nota, l’associazione “Circeo Attivo”.

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