Flash mob dei volontari di Libera provenienti da tutta Italia partecipanti al campo di volontariato E!State Liberi. Sul corso Repubblica di Latina distribuiti pomodori recati il nome di una vittima del caporalato nelle campagne italiane, per ricordare le storie di sfruttamento dietro un cibo comunemente consumato sulle nostre tavole
A Latina, Libera e Flai Cgil si sono mobilitati in una azione di denuncia contro il caporalato e lo sfruttamento lavorativo. Nel pomeriggio di ieri, ragazze e ragazzi provenienti da tutta Italia che stanno partecipando al campo di volontariato di Libera, sul corso Repubblica hanno distribuito simbolicamente cassette di pomodori ai cittadini e alle cittadine : ad ogni pomodoro era legato il nome di una vittima del caporalato nelle campagne italiane, per ricordare le storie di sfruttamento dietro un cibo comunemente consumato sulle nostre tavole.
Nomi come Paola Clemente,bracciante pugliese di 49 anni, madre di tre figli, stroncata dal caldo e dalla fatica nelle campagne di Andria, nomi dei 12 braccianti del Ghana, Marocco, Gambia morti in un incidente dopo una dura giornata di lavoro nelle campagne foggiane. Non poteva mancare il nome di Satnam Singh, il lavoratore indiano che venne mutilato nei campi di Borgo Santa Maria, e che morì il 19 giugno 2024. Nomi di uomini e donne uccisi da un sistema che calpesta la dignità e i diritti del lavoro per alimentare una filiera fondata sull’ingiustizia, uccisi da un fenomeno che permette alle mafie di incrementare i profitti e di guadagnare milioni di euro grazie allo sfruttamento. L’azione di denuncia rientra in un periodo di mobilitazione che ha visto Libera accanto alla Flai Cgil. I 20 ragazze e ragazzi di Libera, che stanno svolgendo il campo di volontariato itinerante a Roma, hanno partecipato alle Brigate del Lavoro di Latina, organizzate dalla FLAI Lazio. Alle prime luci dell’alba hanno incontrato lavoratrici e lavoratori che si recavano sui campi, portando bottigliette di acqua, gilet catarifrangenti e volantini informativi e che invitano a rivolgersi ai centri del sindacato.
Libera Lazio e Flai Cgil Roma e Lazio i chiedono con forza: un impegno concreto da parte delle istituzioni per contrastare il caporalato: il rafforzamento delle ispezioni nei campi e sanzioni contro chi alimenta questo sistema di violenze e sfruttamento; l’abrogazione di norme che criminalizzano le persone migranti e favoriscono indirettamente il caporalato e le mafie a partire dalla legge Bossi Fini. Vanno creati canali di migrazione legali e sicuri. Percorsi chiari e trasparenti che prevengano l’illegalità e lo sfruttamento. Superando la logica dei decreti flussi che si stanno rivelando un grande fallimento. “Non possiamo restare indifferenti. È tempo di scegliere da che parte stare: dalla parte della giustizia, del lavoro libero e dignitoso, dei diritti per tutte e tutti.”