CONTI A SONNINO, L’ASSESSORE AL BILANCIO: “È DOVEROSO FARE CHIAREZZA”

Conti al Comune di Sonnino, l’Assessore al Bilancio, Gianni Celani, risponde alle critiche del consigliere comunale d’opposizione, Dario Iacovacci

“È doveroso fornire ai cittadini un quadro completo e veritiero dei fatti, smentendo ricostruzioni parziali e affermazioni (l’ennesima) che travisano la realtà amministrativa del nostro Comune.
La restituzione di cui oggi si discute trae origine da un finanziamento regionale concesso nel 2004 ed erogato nel 2006 per l’acquisto del Palazzo Baronale Antonelli. Nel 2009 la Regione Lazio ha revocato tale finanziamento, non per negligenza del Comune, ma perché l’acquisto dell’immobile non poté concludersi a causa del ripensamento di alcuni eredi proprietari che si rifiutarono di vendere, rendendo impossibile la formalizzazione dell’atto.

A seguito della revoca, la Regione ha avviato il recupero coattivo della somma tramite cartella esattoriale. È importante sottolineare che le rate della cartella furono regolarmente pagate e con puntualità dal Comune di Sonnino fino alla sentenza del 2015, con cui il Tribunale di Latina ha annullato la cartella stessa, ritenendola illegittima.

Successivamente, la Regione ha promosso un nuovo ricorso dinanzi al Tribunale di Roma, che nel 2017 ha riconosciuto il diritto della Regione alla restituzione della somma di 500.000 euro, oltre agli interessi maturati dal 2009, data della prima diffida, e non certo a causa dell’attuale amministrazione o del periodo recente.

A complicare ulteriormente la vicenda, è stato il ritardo della Regione stessa nel richiedere lo sgravio della cartella esattoriale, che è avvenuto solo alla fine del 2023, nonostante le numerose richieste inoltrate dal Comune fin dal 2017. Questo ritardo ha impedito per anni al Comune di provvedere alla restituzione delle somme, creando un ulteriore aggravio in termini di interessi.

Quanto alla compensazione recentemente avviata, è bene chiarire che non comporta alcuna perdita di finanziamenti, né alcun danno al bilancio. Si tratta di una mera operazione contabile di cassa, che serve a bilanciare crediti del Comune verso la Regione e debiti del Comune nei confronti della Regione. In sostanza, la Regione trattiene alcune somme che avrebbe dovuto trasferire, per rientrare del proprio credito.

Non ci sono molte alternative: o si restituiscono in un’unica soluzione i 546.523,30 euro (importo comprensivo di interessi), oppure si chiede una rateizzazione in pochi anni, oppure si procede alla compensazione tra crediti e debiti.

La prima opzione sarebbe un salasso per le casse comunali, con effetti immediati pesantissimi su tutti i servizi. Le altre due – compensazione o rateizzazione – rappresentano soluzioni sostenibili che permettono di diluire l’impatto sul bilancio, tutelando la capacità operativa dell’Ente.
Le insinuazioni sulla “testardaggine” dell’attuale maggioranza sono fuorvianti. Se oggi possiamo finalmente affrontare e risolvere questa vicenda è solo grazie al lavoro responsabile e trasparente delle amministrazioni comunali che si sono succedute, che hanno dovuto gestire un problema nato quindici anni fa, a causa di fattori esterni all’Ente stesso. È, pertanto, l’ennesimo problema proveniente dal lontano passato che questa amministrazione si trova a gestire diligentemente e con responsabilità.

Infine, rispediamo al mittente il paragone con il ricorso al TAR contro la vendita del Convento di San Francesco, che nulla ha a che vedere con una vicenda giuridico-contabile ben più complessa, definita nelle sedi opportune e risalente ad amministrazioni ben precedenti. Restiamo convinti che la verità, la documentazione ufficiale e la trasparenza amministrativa siano la miglior risposta alle polemiche strumentali.

Così, in una nota, l’assessore al bilancio del Comune di Sonnino, Gianni Celani.

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