IMPIANTO BIOGAS DI TERRACINA, UN ESPOSTO DENUNCIA: “LA PROCURA ACCERTI LA REGOLARITÀ”

L'impianto biogas in fase di realizzazione a Terracina
L'impianto biogas in fase di realizzazione a Terracina

Impianto biogas a Terracina, un cittadino privato, Angelo Nardoni, presenta un esposto denuncia alla Procura della Repubblica

Un esposto denuncia alla Procura contro l’impianto biogas in via di realizzazione nel quartiere La Fiora, a Terracina, da parte della società Neoagronergie Srl.

Secondo quanto ricostruito dall’esposto, la società Neoagronergie Srl sta costruendo l’impianto per la produzione di biometano a Terracina, in Via degli Albucci, sui terreni identificati al foglio 145, particelle 170p e 171p. A parere del denunciante, che si avvale di una visura catastale, né la donna proprietaria del terreno, né la società Neoagronergie Srl risultano essere intestatarie catastali.

La denuncia richiama quanto detto dal Sindaco di Terracina, Dottor Francesco Giannetti, che ha dichiarato pubblicamente lo scorso 16 giugno, durante una pubblica assemblea indetta dai cittadini abitanti delle frazioni Frasso e La Fiora, tenutasi presso la pizzeria Nardoni, che il Comune ha ritenuto irricevibili le PAS (Permesso di Costruire Semplificato) presentate dalla Neoagronergie Srl, affermando che la società è priva di titolo edilizio per costruire.

“Come confermato da una registrazione audio allegata – si legge nell’esposto – lo stesso Sindaco ha riferito che l’impianto sarebbe totalmente abusivo“.

“Le dichiarazioni del Sindaco, che attestano il rigetto di tutte le istanze autorizzative PAS, sollevano seri interrogativi sulla legittimità dell’impianto. È fondamentale verificare la validità dell’ordinanza N. 154 del 10 giugno 2025 emessa dal Dott. Comandante Mauro Renzi (ndr: comandante della Polizia Locale di Terracina), che sembrerebbe autorizzare lavori quali la rottura del manto stradale e la posa di tubi, lavori che sembrerebbero finalizzati ad un eventuale riconoscimento postumo di agibilità dell’immobile che il Sindaco stesso ha definito abusivo”.

Il denunciante richiama alcuni punti. La zona è oggetto di vincolo SIC, idrogeologico, ambientale, paesaggistico con viabilità interdetta ai mezzi superiori a 7,5 tonnellate. Non risulta depositata alcuna SCIA o permesso di costruire equivalente, né è stato rilasciato un titolo edilizio valido. Nonostante siano stati eseguiti accertamenti dagli uffici competenti, ad oggi non sono stati presi provvedimenti risolutivi, ma solo protocolli di diniego ( reperibili dalla trascrizione della registrazione in allegato). Non è chiaro se il Comune abbia effettuato sopralluoghi o accertamenti sulle eventuali costruzioni abusive, né se siano stati presi provvedimenti a seguito di tali verifiche. La documentazione del cantiere appare incompleta, in particolare per quanto riguarda l’approvazione del Genio Civile (mancano dati del progettista strutturale e del calcolatore), e non è noto se tale approvazione sia avvenuta prima o dopo l’inizio dei lavori. Notizie di stampa indicano un possibile finanziamento pubblico dell’intervento, il che rende ancora più impellente l’accertamento della sua legittimità.

La denuncia chiede di accertare otto punti.

  1. La regolarità del titolo edilizio dell’impianto o la sua totale abusività.
  2. L’esecuzione di sopralluoghi e l’adozione di eventuali provvedimenti successivi.
  3. Il rilascio di tutti i pareri e approvazioni necessari (vincolo ambientale, paesaggistico, emungimento/scarico acque, emissioni, spandimento digestato, antincendio).
  4. Il deposito della polizza fideiussoria e la conformità alla Circolare 1121/2019 del Ministero dell’ambiente.
  5. La conformità della ditta esecutrice alla normativa vigente e il rispetto delle condizioni per l’erogazione di fondi pubblici.
  6. La legittimità dell’ordinanza del Dott. Comandante Mauro Renzi, alla luce delle dichiarazioni del Sindaco sull’abusività dell’impianto.
  7. L’autorizzazione del Genio Civile e la conformità alle norme tecniche.
  8. Non risultano Ordinanze emesse dal Sindaco ai sensi degli articoli 50 e 54 D.lgs. 267/2000 e neppure avviate le procedure amministrative per ripristinare la legalitá seppure le dichiarazioni del Sindaco implicano una conoscenza approfondita della questione.
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