BANDO FONDAZIONE “CITTÀ DI TERRACINA”: “SUBITO LA REVOCA IMMEDIATA”

Bando Fondazione “Città di Terracina”: “Chiediamo la revoca immediata. Violati i principi di trasparenza ed equità”

Nel tardo pomeriggio, presso il Tempio di Giove a Terracina, è andato in scena il sit in di protesta dei lavoratori “cacciati dal “Bando Farlocco” della Fondazione Città di Terracina”.

“La Uiltucs Latina ha organizzato il sit in di protesta sul sito archeologico in coincidenza dell’iniziativa prevista a partire dalle 21.00 – dichiara il sindacato – abbiamo voluto dar voce ai lavoratori oggi rimasti senza lavoro dopo anni che erano impiegati in quel servizio. Andremo avanti per chiedere rispetto e rivendicare il lavoro di queste maestranze che improvvisamente sono state cacciate da un un bando di selezione pieno di lati oscuri”.

“Abbiamo partecipato al sit-in organizzato dagli ex lavoratori della Fondazione “Città di Terracina” insieme ai rappresentanti sindacali della UILTUCS. Un momento importante di ascolto e confronto, in cui è emersa con forza la loro denuncia precisa: il bando pubblicato dalla Fondazione per la selezione del personale sarebbe stato costruito su misura, escludendo nei fatti chi per anni ha lavorato con contratti atipici all’interno della stessa struttura.

Una scelta grave e inaccettabile, che mina alla base i principi di trasparenza, imparzialità e rispetto delle regole che devono guidare l’azione di ogni ente partecipato dal pubblico.

Il Partito Democratico chiederà formalmente al sindaco Giannetti l’immediata revoca del bando, perché riteniamo che vi siano profili evidenti di illegittimità.
Nella convenzione stipulata con il Comune di Terracina per la gestione dei beni archeologici, la Fondazione si era impegnata – nero su bianco – a rispettare:
    •    il Codice degli Appalti e delle Forniture Pubbliche,
    •    il D.Lgs. 165/2001, che regola l’accesso al pubblico impiego e i criteri di reclutamento.

Si tratta di norme poste a tutela della legalità, dell’equità e del buon andamento della pubblica amministrazione.

Il bando così come è stato formulato appare come una forzatura inaccettabile, un modo per aggirare la storia e la professionalità di lavoratori che da anni, pur in condizioni contrattuali precarie, hanno garantito l’operatività della Fondazione, ma limita anche la possibilità di una valutazione equa e trasparente per tutti coloro che avrebbero voluto partecipare alla selezione.

Il sindaco Giannetti, che ha delegato il presidente e scelto il parte del Consiglio di Amministrazione, non può sottrarsi alle sue responsabilità politiche e istituzionali.

Chiediamo quindi con forza la revoca immediata del bando, per fermare un danno potenziale alla spesa pubblica e per evitare un grave nocumento all’immagine della nostra città.

È il momento della responsabilità. La tutela dei lavoratori e il rispetto delle regole non sono optional, ma doveri imprescindibili di ogni amministrazione pubblica”.

Così, in una nota, i consiglieri comunali del Partito Democratico Pierpaolo Chiumera e Daniele Cervelloni.

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