L’area Schlein del Partito Democratico di Sezze risponde alle critiche sollevate dall’ex sindaco di Sezze Sergio Di Raimo, attuale consigliere comunale
“Siamo iscritti del PD di Sezze e osserviamo come spettatori l’azione politica del partito, limitandoci ad esprimere il nostro punto di vista. Cosa che in passato i moralisti di oggi hanno fatto pubblicamente e reiteratamente in contrasto con la propria maggioranza consiliare non votando atti fondamentali come il Bilancio , i quali a fronte di tutto ciò si scandalizza dell’articolo di un semplice iscritto che ha una rubrica settimanale su un blog sulla quale esprime autonomamente le proprie opinioni su tante cose. Se il PD si preoccupa di un libero pensatore significa che ha seri problemi di tenuta politica e di presa sull’elettorato.
A ciò è da aggiungere che la vera stranezza sta nel fatto di essere impossibilitati a farlo all’interno per essere stati tenuti fuori o comunque messi in condizione di non starci.
Alle critiche politiche bisognerebbe rispondere nel merito e non con la trita tiritera recriminatoria, addossando ad altri responsabilità proprie. Ad infliggere una sconfitta pesantissima al PD e al nostro candidato sindaco alle ultime elezioni comunali sono stati i cittadini e con una proporzione eclatante. Altro che complotti e presunti giochini.
Estromettere e marginalizzare non è mai una buona soluzione, soprattutto se fatto a scapito di quanti hanno sempre lavorato per il partito, candidandosi e sostenendone lealmente posizioni e candidature e anche di fronte alla sconfitta si sono rimboccati le maniche partecipando a riunioni portando il proprio contributo. Solo di fronte al benservito, fuori da direttivo e segreteria, ci siamo tirati fuori. E dopo tutto ciò qualche epuratore ha il coraggio di parlare anche di fughe!! Siamo al paradosso!! Ci si alterna tra vittimismo e una caccia alle streghe a seconda del momento: sono gli stessi personaggi che hanno occupato il partito grazie al pacchetto di tessere
Dopo quattro anni di amministrazione Lucidi è evidente che l’opposizione del partito è stata inesistente e senza una linea politica. Nè carne nè pesce.
A proposito dei piedistalli, come iscritti chiediamo il rispetto dello statuto del partito relativamente ai limiti di mandato nelle cariche elettive e del codice etico.
Dopo qualche decennio ininterrotto non sarebbe il caso di lasciare spazio al rinnovamento?
Per quanto ci riguarda riteniamo di dover chiudere qui la questione e ribadiamo la nostra disponibilità al confronto come è avvenuto nel recente passato quando ci è stato chiesto di incontrarci da parte di autorevoli esponenti del partito senza particolare seguito”.
Lo scrive, in una nota, il portavoce del gruppo, Marco Cherchi.