AUTO E PEZZI RUBATI: ALTRI DUE ARRESTI, LA BASE ERA A BORGO MONTELLO

Polizia_stradale

A Roma gli agenti della Polizia Stradale hanno eseguito l’arresto di due persone per furto di auto. L’indagine partita da Borgo Montello

Le misure cautelari sono state emesse dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Roma a seguito di un’articolata attività investigativa coordinata dalla Procura di Roma e sviluppata dal personale della Sottosezione Polizia Stradale di Albano Laziale.

Tutto nasce nel 2023, quando gli agenti della Sottosezione Polizia Stradale di Albano Laziale, sono intervenuti in un capannone a Borgo Montello dove vi erano in atto operazioni di riciclaggio di veicoli; nell’occasione furono arrestate 5 persone e sequestrate numerose “parti” di veicoli rubati già smontati e pronti alla commercializzazione.

Il proseguo dell’attività investigativa si concentrava sull’identificazione dei “fornitori” di auto rubate da riciclare; analizzando tempi e luoghi, si riusciva a risalire che i furti erano tutti avvenuti a Roma e le consegne delle auto all’organizzazione che si occupava del successivo smontaggio erano curate dagli stessi “fornitori”.

Nel corso dei due arresti sono state effettuate anche le perquisizioni domiciliari che hanno permesso di sequestrare una decina di centraline spesso utilizzate per “avviare” le auto; peraltro alcune di queste centraline erano appartenenti a veicoli di illecita provenienza.

I due indagati sono stati posti a disposizione dell’Autorità Giudiziaria e condotti presso la casa circondariale Regina Coeli di Roma.

A maggio 2024, per quanto riguarda le 5 persone arrestate a Borgo Montello, si è arrivati a una conclusione giudiziaria. Il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina si è espresso sulle richieste di condanna a carico di tre dei cinque uomini arrestati a gennaio 2023 dalla Polizia Stradale.

Gli agenti della Polizia Stradale di Albano avevano scoperto un capannone pieno di pezzi di ricambio derivanti da auto per cui è stato denunciato il furto. Un’indagine ad ampio spettro, coordinata dalla Procura di Latina, che ha portato a far emergere la presenza di un capannone dove armeggiavano i cinque uomini nei pressi di Borgo Montello.

Furono rinvenute anche auto e targhe pronte per il nuovo illegittimo utilizzo. Ad essere fermati e arrestati cinque persone, di cui due stranieri, accusati del reato di riciclaggio. A finire ai domiciliari Michele Cavacece, 51 anni, Alessandro Adamo, 58 anni, il nigeriano Stephen Emeka Agha, il rumeno Cornel Balcu, 52 anni, e Alessandro Fabi, 37 anni. La Procura, ad aprile 2023, aveva chiuso l’inchiesta nei loro confronti, accusati si smontare le auto per appropriarsi dei pezzi che poi avrebbero rivenduto. All’attenzione, finirono diverse auto, oggetto di furto nella Capitale tra il dicembre del 2022 e il gennaio del 2023.

All’interno del capannone a Borgo Montello, la Polizia era arrivata a gennaio 2023, trovandovi anche un jammer che serviva a impedire la localizzazione delle auto rubate. Uno degli uomini arrestati aveva preso in affitto il capannone tramite un prestanome e presentandosi al proprietario della struttura fornendo false generalità. Dentro il capannone, c’erano tutti gli arnesi utili a lavorare e smontare le auto rubate.

A maggio 2024, quindi, erano stati rinviati a giudizio Michele Cavacece, considerato il leader del “sodalizio”, e Cornel Balcu, i quali affronteranno il processo col rito ordinario. Condannati con il rito abbreviato a 3 anni e 6 mesi di reclusione gli altri tre uomini: Alessandro Adamo, Stephen Emeka Agha e Alessandro Fabi.

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