“ASSEDIO”, ESTORSIONI E SPORT: 8 ARRESTI NEL NUOVO FILONE DELL’INDAGINE ANTIMAFIA

Su disposizione della Direzione distrettuale antimafia della Procura di Roma, la Dia ha dato esecuzione a un’ordinanza cautelare emessa dal Gip di Roma nei confronti di 9 persone – tra le quali 6 già in carcere e 2 agli arresti domiciliari – gravemente indiziate a vario titolo, in concorso tra loro, di violenze e minacce nei confronti di un imprenditore edile.

Le azioni poste in essere, rende noto la Dia, erano finalizzate a costringere, “con violenza e minaccia”, il titolare della società Rossi Costruzioni Edili Srl, Emanuele Rossi, “a cedere la proprietà di tre unità immobiliari facenti parte di un complesso immobiliare” nei pressi di Pomezia, in via del Mare, “a prezzi inferiori a quelli di mercato per un valore corrispondente a circa 300.000 euro”.

Nel corso dell’indagine, scaturita da uno stralcio dell’operazione “Assedio” (l’indagine che ha portato allo scioglimento del Comune di Aprilia) – avviata nel 2018 dalla Dia-Centro operativo di Roma con il coordinamento della Dda della Procura di Roma – sono stati raccolti elementi gravemente indiziari in ordine all’esistenza di due gruppi apparentemente contrapposti ma in realtà tra loro alleati, uno appartenente a contesti criminali organizzati riconducibili alla mafia siciliana e l’altro alla criminalità organizzata romana, i cui componenti del primo offrivano la loro “protezione” all’imprenditore, vittima di gravi minacce, anche di morte, rivolte alla sua persona e ai suoi familiari, “nonché dell’esplosione di numerosi colpi d’arma da fuoco in danno del cantiere del suo complesso immobiliare in fase di costruzione”.

Le indagini hanno permesso di svelare un disegno unitario da parte dei due gruppi finalizzato ad estorcere al titolare della società, in cambio di protezione, appartamenti a prezzi di molto inferiori al loro reale valore. Fra i destinatari dell’ordinanza vi è anche un imprenditore pometino il quale, proponendosi come mediatore per far cessare le condotte violente e minacciose nei confronti della persona offesa, lo avrebbe costretto a sottoscrivere anche due contratti di sponsorizzazione in favore di una società di basket e di calcio, a Pomezia, per un valore complessivo di 100 mila euro.

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