Manto stradale dissestato in via Salto I, la replica
Lavori possibili ma iter più lungo a causa della necessità di chiedere un parere tecnico ad un agronomo
“In merito agli articoli pubblicati a mezzo stampa sui lavori di asfaltatura in via Salto I, si precisa che il Settore Lavori Pubblici ha già affidato ad un agronomo uno studio volto a verificare la fattibilità dell’intervento. Per rifare il manto stradale è infatti necessario tagliare le radici dei pini che hanno causato grossi dossi e rigonfiamenti lungo l’intera arteria.
La questione è ben nota all’Amministratore del Consorzio Rio Claro 1 Alberto Pacella che ha personalmente incontrato i tecnici comunali incaricati di effettuare tutte le verifiche propedeutiche all’intervento.
A causare il dissesto del manto stradale sono infatti gli alberi non manutenuti degli stessi privati che, adesso, fanno pressioni per il rifacimento dell’asfalto.
Tuttavia, la questione non è di immediata risoluzione in quanto eventuali tagli radicali non ponderati potrebbero causare danni alle piante tali da comportare, con il tempo, la caduta delle stesse con conseguenze ben più gravi su case e persone come già accaduto in alcuni comuni limitrofi.
Occorre altresì precisare che la strada in questione, formalmente e catastalmente, non è del Comune. L’ente, trattandosi di un’arteria a uso pubblico, può comunque effettuare i lavori e si è reso disponibile per farli ma, onde evitare conseguenze peggiori e onerose richieste di risarcimento, per intervenire ha bisogno di tutte le tutele del caso.
“Non abbiamo effettuato “inutili sopralluoghi” – precisa l’assessore ai Lavori Pubblici Antonio Ciccarelli – bensì abbiamo studiato la situazione e ritenuto opportuno chiedere il parere di un agronomo che non è ancora pervenuto. In base alla relazione valuteremo le successive mosse. Il quadro era stato ben illustrato anche al signor Pacella che oggi sui giornali parla di promesse non mantenute. Il segretario dei Dem Lorenzo Cervi, invece, come sempre, è intervenuto senza approfondire la questione. Non si tratta di una mancanza di rispetto degli amministratori verso la comunità, ma di un danno che alberature insistenti su terreni privati hanno arrecato alla collettività”.
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