RAPINA AL DISTRIBUTORE FINISCE NEL SANGUE AD ARDEA: UCCISO UN DIPENDENTE

Un uomo di 35 anni di origini indiane è stato accoltellato questa mattina durante una rapina in un distributore di carburanti

Una rapina finita nel sangue stamani ad Ardea. Inutili i tentativi di soccorrerlo da parte del personale del 118 che ha tentato, per circa un’ora, di salvare un 35enne, Nahid Miah, dipendente del distributore in via delle Pinete, con insegna Toil, a Tor San Lorenzo, Comune di Ardea. Secondo una prima ricostruzione, dopo l’omicidio, una persona sarebbe fuggita a bordo di una moto. In tutta l’area sono quindi stati predisposti dei posti di blocco. Miah, che lascia due figli (uno di 1 anno e l’altro di 5), è stato ucciso con una coltellata in pieno torace che gli ha fatto perdere molto sangue. L’uomo aveva provato a reagire alle richieste del bandito che gli chiedeva l’incasso del distributore.

Nahid Miah

La vittima è stata accoltellata questa mattina poco prima delle 12. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri della compagnia di Anzio che hanno immediatamente avviato le indagini. Nel frattempo, sono in corso i rilievi tecnici da parte dei carabinieri del Nucleo investigativo di Frascati, coordinati dalla Procura della Repubblica di Velletri.

Sulla tragedia di oggi è intervenuta anche la Figisc Confcommercio: “Ci voleva una vittima per riportare all’attenzione pubblica il tema della sicurezza negli impianti. È inaccettabile che chi svolge quotidianamente un servizio di pubblica utilità, come quello garantito dai nostri gestori carburanti, debba farlo in condizioni di crescente insicurezza. La Figisc Confcommercio chiede l’immediata attivazione di un tavolo di confronto con il Ministero dell’Interno e con l’Unione Petrolifera, per individuare misure concrete ed efficaci a tutela degli operatori del settore”. 

“In Italia sono attivi oltre 10.000 impianti di distribuzione carburanti tra stradali e autostradali, molti dei quali operativi 24 ore su 24, soprattutto lungo tangenziali e arterie ad alta percorrenza. Su questi piazzali lavorano quotidianamente oltre 35.000 addetti, che garantiscono un servizio essenziale alla mobilità del Paese. A questi lavoratori – conclude la Figisc – deve essere garantito il diritto a lavorare in condizioni di sicurezza e serenità”.

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