Giovannini: “No allo stravolgimento dell’orario scolastico e allo spostamento delle sedi. Serve ascolto, non imposizioni”
A pochi giorni dalla protesta degli studenti del San Benedetto e dell’Einaudi davanti alla sede della Provincia, il clima nei due istituti resta teso. “Cresce il malumore tra alunni, famiglie, docenti e personale Ata per la proposta di modifica dell’orario avanzata dal dirigente scolastico e per l’ipotesi di trasferire l’Einaudi nella sede del San Benedetto a Borgo Piave” dichiara Patrizia Giovannini, coordinatrice provinciale della Gilda Insegnanti di Latina.
“Lo storico istituto di piazza Aldo Manuzio – ricorda Giovannini – fu costruito oltre trent’anni fa proprio per accogliere l’Einaudi, che all’epoca non aveva una sede adeguata. Con l’introduzione dell’indirizzo odontotecnico, sono stati realizzati laboratori altamente specializzati e costosi, che oggi non potrebbero essere trasferiti. Lo spostamento presso la sede del San Benedetto, unito alla scelta di tornare alle ore da 60 minuti, metterebbe seriamente a rischio la sopravvivenza degli indirizzi specifici dell’Einaudi, comportando un danno all’erario e una drastica riduzione dell’offerta formativa nel territorio”.
Già il dimensionamento che ha unito i tre istituti – San Benedetto, Einaudi e Mattei – viene considerato dalla Gilda un’operazione sbagliata. “Lo dicemmo allora e lo ribadiamo oggi: gli accorpamenti hanno penalizzato tutti gli istituti coinvolti, come dimostra il calo delle iscrizioni, in particolare per il San Benedetto. Una scuola unica nel suo genere in provincia, che andava tutelata e mantenuta autonoma, anche per l’importanza dell’indirizzo agrario in un territorio a forte vocazione agricola. Un patrimonio da valorizzare, anche in vista della possibile istituzione, a Latina, della facoltà di Agraria” sottolinea la sindacalista.
A pesare maggiormente, però, secondo Giovannini, è la gestione dirigenziale. “La proposta di rivedere l’orario scolastico è avventata e ignora un dato essenziale: il pendolarismo. Tutti e tre gli istituti, e in particolare il San Benedetto, sono frequentati da studenti che ogni giorno affrontano spostamenti complessi, resi ancor più difficili dalla posizione decentrata e dalla scarsa copertura del trasporto pubblico. In questi casi, la normativa consente di ridurre l’unità oraria di 5 o 10 minuti senza necessità di recupero, proprio per agevolare gli studenti”.
“Ci risulta che la dirigenza stia procedendo senza il necessario confronto con alunni, docenti e rappresentanze sindacali – prosegue la coordinatrice della Gilda – Un atteggiamento che esclude il dialogo e mina alla base la serenità dell’ambiente scolastico”.
“Un dirigente scolastico dovrebbe coordinare, ascoltare, garantire trasparenza e promuovere un clima collaborativo tra tutte le componenti della scuola. Purtroppo, in diverse realtà della nostra provincia, questo non sta accadendo, a riprova di un problema strutturale legato sia al sistema di reclutamento dei dirigenti, sia alla mancanza di controlli da parte degli uffici ministeriali”.