“NO AI LAVORATORI FANTASMA”, PROSEGUE LA CAROVANA DEL SINDACATO

No ai lavoratori fantasma. Garullo e Carra (Uil): “Comunità indiana a Roma per chiedere salute e sicurezza sul lavoro”

“Dalle campagne pontine a Roma. Dai luoghi di lavoro spesso insicuri e altrettanto mal retribuiti a Piazza del Popolo, con un solo obiettivo: ripetere a gran voce lo slogan della Uil che caratterizzerà l’evento romano del 26 e 27 maggio #NoAiLavoratoriFantasma”. Ne danno notizia, in una nota congiunta, Luigi Garullo e Giorgio Carra, rispettivamente Segretario generale della Uil di Latina e della Uila Latina.

#NoAiLAvoratoriFantasma”. È la carovana promossa dal sindacato che sta attraversando le regioni italiane a bordo di un camion – che si trasforma in palco – proprio per incontrare nelle piazze le persone e dibattere insieme con l’obiettivo di trovare soluzioni in grado di sconfiggere il lavoro povero, il precariato, e di come aumentare realmente la salute e la sicurezza sul lavoro.

“Una folta rappresentanza di lavoratori agricoli, in particolare di nazionalità indiana, – annunciano Garullo e Carra – sarà presente il pomeriggio di lunedì 26 al dibattito ‘Lavoratori immigrati: fantasmi o persone’. A discutere di un tema così delicato, anche alla luce dei tragici destini che hanno spezzato la vita ai trentenni Satnam Singh e Singh Satwinder, penseranno il presidente Idos, Luca Di Sciullo, il prefetto di Roma, Lamberto Giannini, il Consigliere Provinciale Luca Magliozzi in rappresentanza dell’amministrazione provinciale di Latina, la segretaria generale della Uila, Enrica Mammuccari, l’assessore regionale al lavoro, Giuseppe Schiboni, e il segretario confederale della Uil, Santo Biondo”.

“Lavoro nero e lavoro precario -aggiungono gli esponenti sindacali – stanno tappando le ali a migliaia di giovani e meno giovani impedendo loro di costruirsi un futuro, di realizzare sogni, di vivere dignitosamente. Ma non solo: il lavoro è insicuro e può uccidere. Nel primo trimestre del 2025 la provincia pontina ha già contato 791 infortuni sul lavoro, tre sono stati mortali. Quindici persone nel Lazio sono morte di lavoro. Quindici erano stati anche nel primo trimestre del 2024.

E’ grave che per negligenza o per risparmiare sulla sicurezza, si espongono i lavoratori a pericoli. E’ per questo che la Uil chiede l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro, al quale si affianca la proposta di istituire una Procura Nazionale sul Lavoro, che concentri risorse, competenze e strumenti investigativi. 

E’ per questo che la Uil, unitamente alla Uila, chiedono di far emergere dalla clandestinità i lavoratori vittime dei precedenti decreti flussi che non prevedevano la possibilità di trasformare i permessi di lavoro stagionali in permessi per lavoro dipendente come, al contrario, è stato positivamente previsto nell’ultimo decreto flussi. Emersione dalla clandestinità che avrebbe, con ogni probabilità, evitato tante tragedie e nefandezze che si consumano ogni giorno sulla pelle di questi lavoratori che sono giunti in Italia con regolare nulla osta.

La tappa romana – organizzata dalla Uil del Lazio – prevede per il 26 maggio altri momenti di riflessione attraverso specifici dibattiti quali la solitudine che vivono i lavoratori precari, per passare poi all’analisi dello sviluppo e delle politiche contrattuali, senza dimenticare ovviamente l’importanza della legalità, della sicurezza e della formazione nei luoghi di lavoro. Il 27 maggio spazio invece ai servizi alle persone, che la Uil offre attraverso le sue innumerevoli  sedi dislocate su tutto il territorio laziale. Molti i rappresentanti istituzionali e sindacali che si alterneranno sul palco. Dal sindaco di Roma al presidente della Regione Lazio, da docenti universitari al presidente della camera di commercio di Roma, dal presidente C.I.V Inail al Segretario generale Uil Pierpaolo Bombardieri.

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