NETTUNO REVOCA LA CITTADINANZA A BENITO MUSSOLINI

Il Comune di Nettuno ha revocato la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini. La delibera, proposta dalla maggioranza di centrosinistra e frutto dell’unione tra due mozioni presentate dal Partito Democratico e da una lista civica, è passata all’unanimità con 14 voti favorevoli, inclusi quelli di una lista di opposizione. Il centrodestra ha scelto di non partecipare al voto.

“Si chiude una pagina della nostra storia e se ne apre una nuova”, ha commentato il sindaco Nicola Burrini, sottolineando come l’atto si inserisca in un percorso culturale avviato già dall’insediamento dell’amministrazione, con momenti di riflessione sui valori della Costituzione. “È un atto che rende onore alla città di Nettuno, medaglia d’oro al valore civile”, ha concluso Burrini.

“Ringraziamo sentitamente le consigliere e i consiglieri  – esultano dalla sezione Anpi Anzio-Nettuno – che hanno deciso di essere presenti in aula per votare, all’unanimità dei presenti, la revoca della cittadinanza. Dispiace per quei consiglieri che hanno deciso di disertare il consiglio comunale, senza neanche illustrare durante l’assemblea le loro ragioni. Un segnale ulteriormente preoccupante in un contesto nel quale diverse forze politiche fanno appelli per disertare le urne (come per il prossimo referendum), incentivando così il disimpegno civico e il disinteresse dei cittadini”.

Per Fratelli d’Italia, invece, quello del 21 maggio “è stato uno spettacolo surreale e profondamente ipocrita da parte della maggioranza. Non solo si sono sottratti al dibattito disertando l’aula, dimostrando una grave mancanza di rispetto verso le istituzioni e verso i cittadini, ma il Sindaco si è anche permesso di impartire lezioni morali, sostenendo che sia necessario ‘dichiararsi antifascisti’. Fratelli d’Italia, al contrario, ha scelto di essere presente, con responsabilità e coerenza, pur sapendo di essere il bersaglio politico centrale della mozione presentata da Patto per Nettuno”. Secondo Paolo Gatti e Alessandra D’Angeli, inoltre “senza i tre consiglieri di Patto per Nettuno, neanche la maggioranza avrebbe avuto i numeri per sostenere la mozione”. 

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