Missione 5 PNRR: “4 milioni di fondi a rischio. Urge una nuova strategia sull’utilizzo del patrimonio comunale. Così perdiamo gli obiettivi primari del PNRR: rigenerazione e servizi di prossimità”
Si è svolta oggi la commissione congiunta Pianificazione e Servizi Sociali del Comune di Latina, richiesta dal M5S, per fare il punto sullo stato di attuazione dei progetti finanziati dal PNRR – Missione 5, dedicati alle politiche sociali.
“Ringrazio la Presidente Baccini per aver accolto la mia richiesta di convocazione”, spiega la consigliera comunale del M5S di Latina, Maria Grazia Ciolfi.
“Dalla discussione è emerso un quadro estremamente preoccupante: gran parte dei fondi del PNRR, per somme che sfiorano i 4 milioni, destinati alla Missione 5 sono a rischio, a causa della difficoltà di individuare immobili comunali idonei per la realizzazione dei progetti. Quelli che destano maggiore preoccupazione sono i fondi misti, che hanno sia componenti strutturali che gestionali.
Parliamo in particolare di: tre progetti PNRR per il “Dopo di Noi” da 715 mila euro ciascuno, rivolti a persone con disabilità senza supporto familiare; un progetto PNRR per la povertà estrema riguardante l’housing sociale, pari a circa 900 mila euro; un progetto PNRR per una stazione di posta per l’accoglienza sempre per persone in povertà estrema, dal valore di circa un milione di euro.
Riguardo due dei tre progetti sul “Dopo di Noi”, l’amministrazione ha abbandonato diversi mesi fa la possibilità di utilizzo degli immobili precedentemente individuati, presenti sul nostro comune e confiscati alla criminalità organizzata, giudicandoli troppo onerosi da riqualificare. Di conseguenza, il progetto è stato dirottato sulla casa domotica a Sabaudia, ma oggi apprendiamo che anche l’utilizzo della casa domotica richiederà 450 mila euro di lavori per l’adeguamento sismico, da suddividere tra il Comune di Sabaudia e gli altri Comuni del distretto.
Alla luce di queste criticità, ho chiesto all’Assessore Nasso presente in commissione di farsi portatore anche in Giunta della proposta del M5S di rivalutare l’intera impostazione adottata dall’amministrazione, e di tornare a considerare gli immobili confiscati alla criminalità, verificandone lo stato, i costi di ristrutturazione e la possibilità di condividerli a livello distrettuale, come già si intende fare con Sabaudia, ipotesi allora, al momento della scelta di rinunciare, non prospettata.
Ho inoltre ribadito la necessità, non più rinviabile, di procedere a un censimento aggiornato e dettagliato del patrimonio immobiliare comunale. Questo strumento è fondamentale per avere contezza degli immobili disponibili, del loro stato, della destinazione d’uso e dell’effettivo utilizzo.
A tal proposito, ho richiamato l’attenzione su una questione emersa in una commissione bilancio di qualche tempo fa, riguardo l’esistenza di immobili comunali che sarebbero stati destinati ai familiari dei pazienti ricoverati al Goretti: un servizio di cui non si ha ad oggi ufficiale contezza. Già allora chiesi una verifica ed oggi ho ribadito la richiesta all’Assessore Nasso, da condividere con il resto della Giunta quale organo collegiale, di verificarne l’esistenza e l’utilizzo attuale di questi beni e se il servizio non è attivo di valutare un possibile utilizzo di questi immobili per i progetti del PNRR rimasti senza sede di attuazione.
Infine, ho segnalato il caso emblematico dell’ex mercatino di via Verdi: un immobile comunale che, dopo la rinuncia della ASL appresa sulla stampa, è stato dato in concessione a un privato per la realizzazione di un ambulatorio polispecialistico. Si tratta di un altro esempio di opportunità perduta per un utilizzo in favore della collettività e dei più fragili, perché avremmo potuto utilizzarlo proprio per l’attuazione di uno di questi progetti PNRR che oggi rischiamo di perdere, mentre ci troviamo ancora una volta di fronte alla sanità privata che anche nella nostra città continua ad avanzare rispetto alla sanità pubblica, incrementando la già grave disparità di accesso alle cure per quei 4 milioni di italiani che sappiamo non essere in condizioni di accedere alle cure del servizio sanitario pubblico.
Senza una visione chiara e una gestione efficace del patrimonio pubblico, rischiamo non solo di perdere finanziamenti fondamentali, ma anche di tradire lo spirito stesso del PNRR: da un lato riqualificare senza consumo di suolo il patrimonio immobiliare in particolare pubblico, rendendolo sicuro e ecosostenibile, dall’altro creare servizi pubblici di prossimità, equi e accessibili.
L’unica ancora ancora di salvezza emersa oggi in commissione sembrerebbe essere la proroga da parte del Governo per i tempi di completamento dei progetti PNRR, ma ad oggi l’indirizzo prevalente sui fondi PNRR più che verso la proroga sembra andare verso lo storno in favore della spesa militare”.