“Formia, prima serata, rete nazionale. Un Sindaco che balbetta quando gli viene chiesto della presenza della camorra. Un Vicesindaco palesemente a disagio alla domanda se fosse il referente dei Bardellino. Un Presidente del Consiglio Comunale presentato come loro avvocato. Silenzio, imbarazzo, minimizzazione. La città ne esce a pezzi.
La presenza della malavita organizzata è un problema serio, con cui Formia deve fare i conti da anni. Ma chi governa ha dato un’immagine devastante della città. Siamo sembrati non solo una città infiltrata, ma una città rassegnata. Peggio ancora: vuota. Come se non ci fosse nient’altro.
Nessuna reazione, nessun altro racconto. Ed è questo, forse, l’aspetto più pericoloso. Perché qualcosa di diverso c’è. E resiste. Ed è quello che la politica locale dovrebbe riuscire a rappresentare. Avrebbe aiutato sicuramente mostrare più credibilità su questi temi.
Usare i beni confiscati, dare concretezza alle mozioni sulla legalità, attivare gli strumenti esistenti, prendere le distanze — anche simbolicamente-da certi ambienti.
Le più alte cariche amministrative sono riuscite in un capolavoro: hanno consegnato l’immagine di Formia come fosse una provincia di “Casale”. Una grande operazione di marketing territoriale, ma al contrario”.
Così, in una nota, il consigliere comunale