OMICIDIO MAGRINO, LA VERSIONE DEL KILLER: “L’HO UCCISO PER DIFENDERMI”

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Luigi Magrino

Omicidio di Luigi Magrino: sul caso del 56enne freddato a Mondragone indagano i Carabinieri di Caserta. Fermato un uomo

È stato interrogato l’imprenditore 67enne Giancarlo Pagliaro, fermato dai Carabinieri con l’accusa di avere ucciso con due colpi di pistola il 41enne campano, ma residente a Formia, Luigi Magrino. Pagliaro avrebbe spiegato al pubblico ministero che la pistola non era sua, ma di Magrino, il quale avrebbe tentato di aggredirlo. Lui, Pagliaro, si sarebbe solo difeso, per poi sparare due colpi di pistola e uccidere l’uomo.

Magrino, come noto, è stato ucciso ieri, lunedì 28 aprile, in una stazione di rifornimento di benzina Agip, a Mondragone, in provincia di Caserta. Tutto è successo dopo le ore 10: il commerciante di auto, residente a Formia dal 2021 (in precedenza residente a Minturno) si trovava in auto e un uomo, un imprenditore, Giancarlo Pagliaro, 67 anni, di Mondragone, lo ha ucciso sparandogli con una pistola per poi allontanarsi.

Pagliaro, titolare di un mobilificio, è stato fermato e interrogato dal Reparto Territoriale dei Carabinieri di Mondragone, alla presenza del sostituto della Procura di Santa Maria Capua Vetere Stefania Pontillo. Dai primi accertamenti dei carabinieri, sarebbe emerso che la pistola che ha sparato è della vittima e non di Pagliaro. Tra le ipotesi c’è quella dela lite finita male: all’inizio una colluttazione, con l’imprenditore che avrebbe cercato di disarmare Magrino, facendo partire un colpo risultato poi fatale. I militari hanno accertato che è stato esploso un solo colpo, analizzate le immagini di videosorveglianza della pompa di benzina e ascoltati alcuni testimoni.

Sul proprio profilo Facebook, Magrino, che si occupava di auto e noleggio, aveva come foto di copertina un’immagine del boss Michele Zagaria e condivideva anche altre immagini di personaggi legati al crimine, come quelle di Massimo Carminati. Magrino, originario di Teano, viveva a Formia e aveva interessi nella città del sud pontino. Non solo criminali noti a livello nazionale. Tra le foto postate sul suo profilo anche quella di un camion riconducibile alla ditta “Zangrillo Truck&Service srl”, ossia una delle società che p finita nella mega confisca, da anni sub judice in Corte d’Appello, che ha visto come destinatario Vincenzo Zangrillo, l’imprenditore formiano, classe 1959, ritenuto dalla Direzione Investigativa Antimafia legato alla camorra dei Casalesi-fazione Bidognetti.

Non manca sul profilo Facebook di Magrino, anche una foto che ritrae l’uomo ucciso quest’oggi con lo stesso Vincenzo Zangrillo. La foto è stata postata su Facebook il 9 gennaio 2022.

L’omicidio di Magrino è avvenuto davanti al gestore del distributore, situato sulla statale Domiziana, e di altri avventori. Dopo aver fatto fuoco, l’uomo si è allontanato. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri, che hanno avviato le indagini.

I militari dell’Arma hanno fermato, sin da subito, l’imprenditore accusato dell’omicidio all’area di servizio di Mondragone. Alla base del delitto vi sarebbe stato un litigio tra i due uomini, scoppiato per precedenti contrasti economici. L’autore del delitto è il titolare di un mobilificio nel casertano, a Mondragone.

I carabinieri del reparto territoriale di Mondragone stanno verificando se l’incontro tra i due al distributore sia stato casuale o fissato in precedenza con un appuntamento. Magrino sarebbe stato autore di una truffa di centinaia migliaia di euro.

Luigi Magrino indossava anche un braccialetto anti-stalking. Dalle prime verifiche è emerso che aveva precedenti penali per reati di estorsione e truffa.

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