MINACCE E ARMI DA GUERRA, IL VERBALE DEL PENTITO ALLA BASE DEL PROCESSO

Johnny Lauretti
Johnny Lauretti

Minacce e possesso di armi da guerra: fissato il rito abbreviato a carico del collaboratore d giustizia Jhonny Lauretti

Il prossimo 4 giugno, il primo collegio del tribunale di Latina, presieduto dal giudice Gian Luca Soana, dovrebbe ammettere il rito abbreviato per il 45enne Johnny Lauretti, difeso dall’avvocato Valeria Maffei, e il coimputato Alberto Di Vito, pusher della zona di Fondi, molto vicino al gruppo dei fratelli Del Vecchio, difeso dagli avvocato Oreste Palmieri e Maurizio Forte.

Il processo è uno stralcio dell’imponente indagine denominata “Jars” che ha già portato al processo con rito ordinario che vede alla sbarra il gruppo soccombente di Fondi (rispetto ai Del Vecchio), capeggiato da Ferri e Pannone.

A giugno, dovrebbe essere acquisito la trascrizione del verbale di Lauretti, divenuto collaboratore di giustizia dopo l’arresto di novembre scorso. Un verbale che Lauretti ha reso ai magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia lo scorso 2 gennaio. In pratica una delle prime dichiarazioni, dal momento che Lauretti ha iniziato a collaborare con lo Stato a fine dicembre 2024. In tale verbale, Lauretti aggiunge particolari finora sconosciuti all’accusa.

Lauretti, 45 anni, era video-collegato dal sito riservato anche oggi, 23 aprile. A marzo, in una udienza del processo “Jars”, era stato il pubblico ministero Martina Taglione, in rappresentanza della DDA, a opporsi alla riunione del procedimento. Sia “Cavallo Pazzo” che Di Vito, nel procedimento che si volveva riunire, sono accusati in concorso di aver detenuto e importato armi da sparo, in particolare 3 pistole e un mitra, esplodendo colpi d’arma da fuoco, nell’ambito della guerra per il predominio dello spaccio nella Piana, contro Alessio Ferri, Marco Simeone, Guido Quadrino e Armando Ciccone.

L’avvocato Maffei non si era opposto alla riunione dei procedimenti, chiedendo però un termine a difesa per via della contestazione suppletiva formulata dal Pm Taglione sulla base dell’interrogatorio reso proprio dal neo-pentito lo scorso 2 gennaio. Il legale, come anticipato, aveva chiesto anche che Lauretti fosse giudicato col rito abbreviato. Stessa strategia difensiva era stata adottata dagli avvocati di Di Vito.

Entrambi, quindi, verranno giudicati col rito abbreviato e, come stabilito oggi dal Tribunale, la discussione con sentenza è stata fissata il prossimo 2 luglio, sempre a patto che siano trascritti i verbali del pentito che al momento non sono a disposizione della difesa.

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