Tentata rapina aggravata ai danni degli ospiti di un centro di accoglienza. Arrestati dalla Polizia di Stato tre cittadini tunisini
Hanno risposto alle domande del giudice per le indagini preliminari, Mara Mattioli, nel corso dell’interrogatorio di convalida che si è tenuto nel carcere di Latina. I tre tunisini, assistiti dall’avvocato Falcone, hanno spiegato che non sono loro gli aggressori degli indiani nel centro di accoglienza di Le Ferriere, al contrario si sono solo difesi dalla furia dei medesimi indiani.
Una versione che evidentemente non è stata presa per buona dal Gip Mattioli la quale, oltreché a convalidare l’arresto, ha disposto un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per tutti e tre.
Lo scorso 19 aprile, la Polizia di Stato di Latina aveva arrestato i tre cittadini tunisini, tutti con status di richiedente la protezione internazionale, ritenuti responsabili della tentata rapina aggravata ai danni di altri cittadini stranieri (di nazionalità indiana) ospiti del centro di accoglienza.
In particolare, i poliziotti della Squadra Volante, nella notte, erano intervenuti inizialmente su segnalazione di una presunta rissa in atto presso il centro, allertati da una responsabile che aveva chiamato il 112 NUE.
Giunti sul posto, gli agenti di Polizia avevano appurato che non si era trattato di una rissa ma bensì di una tentata rapina che alcuni ospiti, di nazionalità indiana, avrebbero subito da parte di quattro soggetti tutti di nazionalità tunisina, che si sarebbero introdotti nelle loro stanze e, armati di coltello, li avrebbero minacciati per farsi consegnare denaro e cellulari.
Al rifiuto delle vittime di consegnargli quanto chiesto, i quattro li avrebbero poi aggrediti ed intuito che erano state chiamate le forze dell’ordine, si sarebbero allontanati velocemente, due dandosi alla fuga ed altri due nascondendosi in una delle stanze.
All’arrivo della volante, le vittime avevano mostrato agli agenti alcune foto scattate nelle fasi della tentata rapina, che ritraevano i presunti responsabili con in mano il coltello utilizzato per minacciarli, indicando agli agenti il nascondiglio dove due dei presunti responsabili si erano rifugiati.
I poliziotti avevano quindi fatto ingresso e verificata l’identità degli aggressori tramite la visione delle foto scattate, li avevano tratti in arresto. Un terzo uomo era stato invece arrestato poco dopo. Quest’ultimo infatti in un primo momento si era dileguato ma poi era stato trovato dalle vittime che avevano nuovamente allertato le pattuglie, con l’arrivo di un’altra volante del Commissariato di Cisterna che aveva proceduto all’arresto anche di questo terzo soggetto.