Truffa con i fondi della comunità europea: è stata sciolta la riserva per le tre persone coinvolte nell’inchiesta della Procura Europea (Eppo)
Sono state emesse tre misure cautelari nei confronti dei tre indagati per truffa e tentata truffa: una di loro ha avuto l’obbligo di firma, mentre gli altri due sono finiti agli arresti domiciliari.
A marzo scorso, si erano svolti gli interrogatori preventivi, previsti dalla riforma Nordio, nei confronti di due settantenni e un sessantenne, tutti di Latina, difesi dagli avvocati Giovanni Luparo e Enrico Quintavalle. Gli interrogatori preventivi si erano compiuti dinanzi al giudice per le indagini preliminari del tribunale di Latina, Mara Mattioli, che era chiamata a decidere se arrestare o meno i tre pontini: una donna, A.R. (le sue iniziali), R.S. e C.D.P. Il magistrato, nei giorni scorsi, ha sciolto la riserva e ha emesso le tre misure cautelari, così come richiesto dalla Procura Europea (Eppo).
Le accuse a carico dei tre indagati sono truffa e tentata truffa per un ammontare di circa 300mila euro di fondi comunitari. Tutti e tre, amministratori di altrettante società, avrebbe messo in piedi il raggiro all’Unione Europea per ottenere fondi PNRR per la realizzazione di siti internet per un’azienda di carni.
In questo modo, avrebbero ricevuto 150mila euro, mentre la metà sarebbe stata solo un tentativo mal riuscito. I fatti risalgono agli anni 2022 e 2023 per una inchiesta portata avanti dalla Guardia di Finanza e che coinvolge anche soggetti del nord Italia.