“Alleanza Verdi e Sinistra e il Comitato di Latina Possibile intendono esporre la propria posizione in vista dell’approvazione del Piano industriale dell’azienda speciale rifiuti ABC e del Piano Economico e Finanziario (PEF) prevista a fine mese nel Comune di Latina.
Da quanto osserviamo e apprendiamo dalla stampa, sta emergendo con tutta evidenza la volontà dell’amministrazione di Destra, dopo due anni di immobilismo e persistenti divisioni interne, di smantellare in buona parte la raccolta porta a porta a favore di un sistema misto che comprenderebbe anche cassonetti intelligenti (nella zona centrale) e contenitori condominiali. L’avvenuta diminuzione della frequenza dei passaggi nel porta a porta non ha nessuna logica imprenditoriale, ma il preciso scopo di creare disagio e disaffezione verso questo metodo tra i cittadini, che con tanta diligenza hanno messo in pratica questo metodo di raccolta.
Sul Porta a Porta realizzato a Latina facciamo parlare i numeri: un sistema che funziona, che ha permesso di raggiungere picchi dell’80% di differenziata nelle zone servite, trasformando il rifiuto in prodotto e portando entrate fresche nelle casse del Comune (1 milione e 500.000 euro all’anno). Forse è per questo che, come leggiamo nel rapporto Rifiuti ISPRA 2024, il 77,5% delle utenze in Italia è servito dal porta a porta, che non è quindi, come qualcuno vorrebbe farci credere, una stravagante scelta della precedente amministrazione di Damiano Coletta.
Inoltre, la superflua e costosa (43000 euro di soldi pubblici) consulenza per la verifica dei conti , cosiddetta Due Diligence, ha confermato, al contrario di quanto sostenuto dall’assessora Nasti, che ABC ha i conti a posto.
La svolta dalla Giunta Celentano provocherebbe, non con probabilità, ma con certezza, un peggioramento della raccolta e smaltimento. Innanzi tutto, i cassonetti intelligenti e la raccolta con cassonetti condominiali: quanto costeranno? Che fine faranno, poi, le migliaia di mastelli del porta a porta?
Da quanto si osserva in diverse città di tutta Italia (ad esempio Taranto, Firenze, Bolzano) che hanno adottato questo sistema, i cassonetti intelligenti tendono a deteriorarsi velocemente e ad essere vandalizzati, con accumulo di rifiuti accanto ai cassonetti.
Come poi ci ricorda la la rete Zero Waste Italy, la qualità dei rifiuti differenziati con il cassonetto è nettamente inferiore a quella del porta a porta, con tasso medio di impurità oltre il 20%, pregiudicando da una parte la remunerazione per la rivendita dei materiali e facendo lievitare i flussi di indifferenziato da reindirizzare a smaltimento.
Con l’adozione di un sistema misto non sarà nemmeno più possibile la tariffazione puntuale, che premia gli utenti più virtuosi.
Denunciamo, forse come peggiore conseguenza, l’involuzione culturale e civica che si prefigurerebbe: da un avviato sistema in cui il cittadino è un responsabile ed educato protagonista della gestione dei propri rifiuti ad un sistema che apre spazi a chi non collabora e scarica i sacchi neri dove capita.
Paventiamo, infine, la possibilità di una privatizzazione di ABC, con conseguenze sulla stabilità e le condizioni di lavoro dei dipendenti ABC.
A chi gioverebbe tutto questo? Non certo agli interessi di Latina, dei suoi cittadini e dell’ambiente, ma di chi vende i cosiddetti cassonetti intelligenti e, soprattutto, di chi smaltisce l’indifferenziato.
Quali le nostre proposte?
Occorre agire in maniera decisa sui Crediti di Dubbia Esigibilità (leggi: 33% di evasione stimata), conseguenti al cattivo e insufficiente funzionamento degli uffici comunali preposti, che fa pesare sui cittadini onesti il fenomeno dell’evasione del tributo.
Va completato il porta a porta in tutta la città con misure mirate per situazioni specifiche nel centro. Si avrebbe un vantaggio (tra risparmi e nuove entrate) di alcuni milioni di euro all’anno e nuovi posti di lavoro in ABC.
Gli assessori Addonizio e Nasti si devono dimettere per la loro gestione fallimentare e priva di risultati, con nessun aumento della raccolta differenziata e riduzione dei rifiuti”.
Così, in una nota, Alleanza Verdi e Sinistra e il Comitato di Latina Possibile.