Cassa integrazione. Il segretario generale Garullo (Uil): “Latina prima provincia per incremento ore concesse”
Nel pontino aumentano le ore di cassa integrazione concesse a lavoratrici e lavoratori. Nel 2024 sono state oltre un milionesettecentomila, 1.749.612 ad essere precisi. Nel 2023 il numero si era fermato a 996.167. Sono alcuni dei dati tratti dallo studio della Uil sugli ammortizzatori sociali del Servizio Lavoro, Coesione e Territorio, che la Uil di Latina ha elaborato focalizzando l’attenzione sul territorio provinciale.
“Nel confronto tra lo scorso anno e il 2023 – dice Luigi Garullo, Segretario generale della Uil di Latina – scopriamo che le ore sono cresciute complessivamente di oltre 750mila unità, pari a un incremento di quasi l’80 per cento. Un numero di ore autorizzate simili a quelle di Latina possiamo ritrovarle in altre province come Pavia, Trento, Rovigo, Cagliari e Arezzo”. Mentre il panorama nazionale è molto articolato: sei regioni, compreso il Lazio (-30,6%) hanno registrato una diminuzione della cassa integrazione, le restanti hanno invece subito incrementi.
“Nel panorama laziale l’incremento che ha totalizzato il nostro territorio è superiore a quello di Rieti (più 24,7) e Viterbo (più 3,2) – aggiunge il segretario – e si innesta su un dato regionale al ribasso di trenta punti percentuali. Questo quadro è un chiaro segnale di prolungata sofferenza del tessuto economico e produttivo, che sconta i nodi di problemi irrisolti da decenni, primo fra tutti l’assenza di una seria politica industriale e la carenza cronica di opere infrastrutturali importanti per la nostra economia”.
“Questo panorama di incertezza – prosegue Garullo – deve essere affrontato senza perdere tempo. Il circuito istituzionale, con l’aiuto delle parti sociali, è chiamato ad affrontare e risolvere le difficoltà. Sotto questo aspetto, l’ultimo provvedimento da 500 milioni di euro emanato in questi giorni dal Mimit, che ha stabilito termini e modalità per la presentazione delle domande relative alla realizzazione di programmi di sviluppo finalizzati a potenziare e promuovere la competitività e la resilienza delle filiere strategiche di approvvigionamento, mediante lo strumento dei Contratti di sviluppo, è un segnale positivo”.
Nello specifico, le filiere produttive strategiche individuate comprendono i settori dell’automotive, agroindustria, design, moda e arredo, sistema casa, metallurgia e siderurgia, meccanica strumentale, elettronica e ottica, treni, navi, aerei e industria aerospaziale, chimica e farmaceutica. Molte di queste filiere – conclude Garullo – sono presenti sul nostro territorio, perdere questa occasione sarebbe un grave errore, per questo vanno subito avviati i confronti e stabilite modalità di accesso alle risorse”.