Il Comitato di Sorveglianza di ABC Latina, previsto dall’art. 38 dello Statuto dell’Azienda, è stato istituito l’anno scorso ed è composto attualmente da 5 membri due dei quali espressione delle Associazioni dei Consumatori, uno in rappresentanza delle Camere di Commercio, uno delle associazioni ambientaliste ed uno dei lavoratori.
Sono attualmente membri del Comitato di Sorveglianza Alessandro Loreti in rappresentanta di Lega Ambiente, con funzioni di Presidente, Laura Ardia della Camera di Commercio, con funzioni di Vicepresidenza, Antonio Formiconi di CODACONSLATINA, con funzioni di Segretario, Daniele Mazzoli dell’Associazione Fedicons, Luca Stocco in rappresentanza dei lavoratori.
“Cogliendo l’occasione – scrivono i membri – per fare gli auguri di buon lavoro al nuovo presidente, l’ing. Alessandro Angelini, esprimiamo tuttavia il nostro rammarico poiché avremmo preferito che scelte con un impatto così importante sul servizio fossero state adottate in un clima di maggiore certezza dal punto di vista della governace aziendale.
Lo scrivente Comitato di Sorveglianza dell’Azienda Beni Comuni di Latina esprime profonda preoccupazione sull’introduzione del nuovo calendario per il conferimento dei rifiuti, entrato in vigore il 10 marzo scorso.
Rileviamo, infatti, che il nuovo calendario arriva senza non poche criticità: prima fra tutte ci preme ricordare che ad oggi il Comune di Latina, che ha funzioni di vigilanza e controllo sulla medesima Azienda, non ha ancora approvato il progetto di sviluppo e il PEF, mentre le scelte di modifica siano state adottate mentre nello stesso CdA dell’Azienda si registrava ancora, a seguito delle dimissioni dell’ex-presidente, la mancata nomina del nuovo componente e del Presidente avvenuta solo queste ultime ore.
Gli stessi lavoratori sono in fibrillazione a causa della mancanza di chiarezza sul futuro dell’azienda, della mancata stabilizzazione dei lavoratori a tempo determinato e/o stagionali, della modifica del calendario deciso senza alcun confronto con le R.S.U. aziendali né con i sindacati che comporta variazioni nello svolgimento del servizio e conseguente aumento dei carichi di lavoro. A ciò si aggiunge l’assenza di disponibilità da parte dei vertici aziendali ad incontrare gli RSU eletti e le organizzazioni sindacali per discutere tematiche più volte sollevate, ritenute fondamentali, ma costantemente lasciate in sospeso. Si ricorda, inoltre, che la mancata approvazione dei bilanci consuntivi degli anni 2022 e 2023, avvenuta con enorme ritardo, ha generato nei lavoratori un clima di totale incertezza e disorientamento sul presente e sul futuro dell’azienda, una situazione più volte segnalata ed ufficialmente comunicata.
L’introduzione del nuovo calendario di raccolta, senza una preventiva comunicazione verso i cittadini ed in assenza di programmazione, rappresenta l’ultimo tassello di una situazione caotica dovuta all’assenza di una visione chiara in merito allo sviluppo del servizio di raccolta differenziata dei rifiuti nel Capoluogo Pontino.
Offrire alla Città di Latina un efficiente ed efficace, oltreché economico, servizio di raccolta dei rifiuti, è un’attività di per sé complessa ed elaborata che richiede decisioni univoche, azioni concrete e non consente tentennamenti, nel pieno rispetto della Carta dei Servizi secondo il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 27 marzo 1994 nel rispetto degli standards qualitativi di efficienza e trasparenza dei servizi pubblici essenziali.
L’immobilismo di questi ultimi due anni sta rischiando di disperdere quei pochi risultati ottenuti grazie all’introduzione del porta a porta che copre ormai oltre tre quarti dell’utenza e che ha consentito di raggiungere la percentuale del 54% di raccolta differenziata con benefici non solo ambientali ma anche economici se si considera l’introito derivante dalla vendita ai Consorzi delle materie prime recuperate ed alla riduzione del rifiuto indifferenziato conferito agli impianti di trattamento il cui costo è contestualmente aumentato.
Nel frattempo, i cittadini già coinvolti nel nuovo sistema porta a porta, non hanno ottenuto i benefici economici previsti dalla Carta dei servizi e, mentre vedono ridurre il servizio, affrontano già oggi un costo della tariffa superiore alla media nazionale.
Chiudere il servizio di raccolta differenziata anche nel Centro storico significa, non solo perseguire l’obiettivo minimo di legge della percentuale del 65% di raccolta differenziata fissata già per il 2012, ma anche, poter finalmente applicare un sistema di tariffa premiante che vada a ridurre i costi per quei cittadini che contribuiscono alla differenziazione dei rifiuti, oltreché a contrastare e superare la situazione di degrado in cui versano alcune aree della città a causa dell’abbandono indiscriminato di rifiuti.
Diversamente, ad oggi, il Comune di Latina non ha ancora adeguato le anagrafiche delle utenze servite favorendo l’evasione della tariffa e riducendo i trasferimenti economici previsti a favore dell’azienda che vengono erogati anche in misura corrispondente al numero delle utenze servite e censite.
È opportuno che l’Amministrazione Comunale, assieme all’Azienda, nel rispetto dei doveri di trasparenza, efficienza e buon andamento, possa illustrare in modo chiaro le modalità e le tempistiche con cui verranno implementate le nuove modalità di raccolta che prevedono il posizionamento nel centro di cassonetti “intelligenti” ad accesso dedicato con le tessere elettroniche, l’autorizzazione per i grandi condomini ad avere i secchioni interni e un processo di “normalizzazione” e razionalizzazione dei passaggi della raccolta porta a porta.
Per tali ragioni, all’indomani dell’incontro con parte del CdA dell’ABC di Latina, esprimiamo profondo dissenso su come si sta agendo e chiediamo un incontro urgente con l’Amministrazione Comunale del Comune di Latina, unica responsabile dell’attuazione e dell’esecuzione del Contratto di Servizio con la medesima Azienda”.