“Vai a vedere che ora ci tocca anche salvare il PD”, così inizia il messaggio social della consigliera regionale Gaia Pernarella riguardo all’alleanza in discussione in queste ore tra il Movimento Cinque Stelle e i Dem, dopo che Matteo Salvini ha fatto saltare il banco del Governo pentaleghista. Una j’accuse rivolto al PD cui la Pernarella consiglia di guardarsi allo specchio, considerate alcune linee politiche adottate da Zingaretti e la sua maggioranza in Regione Lazio distanti dai valori della sinistra, come la mancata attenzione alle politiche del lavoro o alla tutela dell’ambiente e delle risorse idriche.
A differenza della sua collega in Regione Lazio, Roberta Lombardi, che aveva aperto sin da subito ad un’alleanza col Partito Democratico “Io dopo aver governato con la Lega penso di poter andare d’accordo anche con Belzebù” (questa la sua risposta contenuta in un’intervista rilasciata all’Huffington Post), la consigliera di Terracina rileva alcune contraddizioni che nascerebbero all’interno del PD una volta, e se, stretta la nuova intesa per il governo del Paese, con le inevitabili conseguenze anche negli equilibri in Regione Lazio.
“Perché al PD non conviene il governo con i 5 Stelle? – si domanda la Pernarella – Semplice, con noi sarebbe costretto a portare avanti temi come l’acqua pubblica, la Regione Lazio a guida Zingaretti è stata la prima regione d’Italia nel 2014 ad approvare la legge di iniziativa dei comitati dell’acqua pubblica per poi lasciarla inapplicata da anni, un bel comunicato stampa di plauso e poi tutto insabbiato nei secoli. Oppure il plateale stop agli inceneritori che Zingaretti sul nuovo piano rifiuti ripudia come il male assoluto, magari ignorando che nei suoi uffici si raddoppia l’inceneritore di San Vittore (FR) e si apre un procedimento VIA per un mega nuovo inceneritore a Tarquinia (VT). Insomma il PD sarà costretto di nuovo a confrontarsi con temi sociali come il reddito di cittadinanza e le politiche del lavoro, mentre nei suoi caf i galoppìni tesserati preferiscono frodare pensionati e indigenti e dagli uffici regionali si boicotta la riforma dei centri per l’impiego.
Il PD sarebbe addirittura costretto ad ammettere che i centri d’accoglienza gestiti da cooperative amiche siano lager dove si fa sfruttamento e i soldi per l’integrazione servono ad arricchire i vari Buzzi di turno. Insomma con chiunque parli tra iscritti al PD e al Movimento, un anno fa si sarebbe dovuto fare un governo di persone per bene che Renzie ha boicottato, però nessuno si rende conto di quanto il Movimento sia pericoloso per il PD che poi sarebbe costretto a fare davvero qualcosa di sinistra, non solo a proclamarlo”.