La pubblicazione dell’intervista al Sindaco De Lillis a cura di una nutrita rappresentanza della redazione del mensile locale “Il Corace”, segue di poco la presa di posizione del PD locale a favore del progetto della GIOMI per la realizzazione di un maxi-centro residenziale per anziani in variante al Piano Regolatore del Comune di Cori.
“Si tratta – sottolinea la Presidente della Commissione Trasparenza Germana Silvi – della prima uscita “pubblica” del Sindaco De Lillis nella quale parla del progetto e dei vantaggi che, secondo lui, ci sarebbero per la popolazione di Cori e Giulianello con la realizzazione di questa nuova città per gli anziani. Vantaggi tutti da verificare”.
Molto interessanti e condivisibili le domande ed i quesiti posti da molti redattori. L’ex consigliere comunale del PD Giorgio Chiominto ha fatto notare che la cittadella che comprenderebbe molti servizi ad uso esclusivo dei clienti della GIOMI, si dovrebbe realizzare su un terreno agricolo collinare molto scosceso, dove è accertato il rischio sismico ed idrogeologico e dove dovrebbero costruirsi ben otto palazzi di 3 piani fuori terra. Ritengo opportuna la considerazione che Chiominto ha fatto a tal proposito, vale a dire che l’Amministrazione Comunale avrebbe potuto fare una propria valutazione sull’impatto ambientale di una siffatta mole di costruzioni, anche al di là dell’esclusione di tale valutazione operata da parte della Regione Lazio.
Le risposte del Sindaco sul punto, invece non ci convincono: meglio in quel posto “nascosto” che, invece, come gli ha contestato Chiominto, si vede finanche da Anzio. Ed anche il dichiarato rispetto, sempre secondo il Sindaco, delle valutazioni sovracomunali, come gli ha ricordato Giuliana Cenci, o c’è sempre oppure no. FASSA docet: se le autorizzazioni sovracomunali per l’ampliamento della FASSA sono state oggetto di opposizione da parte del Comune di Cori davanti ai giudici amministrativi – tra l’altro rigettate – perché in questo caso l’amministrazione comunale è stata silente?
Molto interessanti anche le domande dell’ex sindaco Tommaso Conti sull’esiguità dei 15 posti messi a disposizione con uno sconto del 25% di cui beneficerebbero i cittadini di Cori e Giulianello.
A nostro avviso queste proposte inserite in Convenzione sono veramente blande e la gestione da parte dei servizi sociali potrebbe non rappresentare una garanzia. Oggi, ad esempio, chi conosce i criteri con i quali viene riconosciuta la compartecipazione del comune alla spesa della quota sociale di ricovero in RSA?”
Poi, riguardo l’importo delle rette che si andrebbero a pagare, il Sindaco ha parlato di 1300Euro al mese.
Anche su questo punto, sulla base di quale documentazione o attestazione, il Sindaco afferma questo prezzo? Con la Commissione Trasparenza abbiamo richiesto espressamente che ciò venga messo nero su bianco.
Peccato che il sindaco abbia risposto così vagamente alle domande poste da Tommaso Conti e che sulle stesse non sia stato incalzato.
A proposito poi della plusvalenza di circa 1milione di euro, che ha raccolto così ampio consenso nel PD, molti interlocutori hanno fatto rilevare che si tratta di un obbligo di legge, al pari degli oneri di urbanizzazione, e non di una “concessione”. Aggiungo che anche l’IMU, che secondo il Sindaco porterebbe nelle casse comunali 100mila euro all’anno, è un’imposta dovuta. Quindi queste voci obbligatorie possono essere considerate vantaggi per i cittadini?
Mentre è fondamentale sapere come queste voci (plusvalenza, oneri concessori, IMU, etc.) vengano calcolati. Infatti, il progetto esecutivo non è mai stato presentato e pertanto, non si può verificare se tali importi siano congrui. In assenza del progetto esecutivo e del computo metrico, il rischio sarebbe che la collettività incasserebbe meno del dovuto.
Inoltre, non si sa se la società beneficerebbe di fondi pubblici, perché questa eventualità cambierebbe sensibilmente gli importi a favore della collettività. La stessa IMU dovrebbe essere calcolata sulla base di un regolamento di 15 anni fa. Questi stessi aspetti sono stati oggetto di richiesta di chiarimenti in sede di Commissione Trasparenza. E siamo ancora in attesa di ricevere risposte.
Nella conferenza stampa concessa a “Il Corace”, il Sindaco ha smentito che si andrebbero a utilizzare finanziamenti PNRR. Ma con tutto il rispetto per il Sindaco, torniamo a sottolineare, che queste informazioni dovrebbero essere suffragate da attestazioni degli Uffici, come richiesto dalla Commissione Trasparenza.
Una domanda molto interessante è stata avanzata da Tommaso Guernacci e da Giuliana Cenci e precisamente: gli occupati nel Borgo Protetto sarebbero locali e con contratti regolari? Gli operatori socio-sanitari, gli infermieri, il servizio mensa, gli addetti amministrativi, e quant’altro saranno nostri concittadini?
Anche qui il Sindaco ha dato risposte generiche e non si sa quanto fondate, riferendosi persino a psicologi, infermieri, sociologi.
D’altra parte, il progetto di massima che è stato presentato non chiarisce che tipo di assistenza verrà offerta. Ma sembrerebbe proprio che non si tratti di assistenza infermieristica o socio-assistenziale. È infatti poco chiaro quali sarebbero i livelli socio-assistenziali previsti, ma dai documenti presentati, tutto lascerebbe intendere che l’offerta sia più di natura “immobiliare”: la persona anziana che se lo può permettere affitta un appartamento in un contesto dove può avere servizi di domotica, servizi per le pulizie, etc.
Non a caso la stessa GIOMI parla di “property e facility management” che, in buona sostanza significa “gestione dell’edificio e della proprietà”, quindi di gestione di un complesso residenziale.
Sempre sui vantaggi occupazionali occorrerebbe considerare che, in genere, la preparazione dei pasti, le pulizie, le manutenzioni, etc. vengono esternalizzate per ridurre il rischio di impresa e per abbattere i costi. Quindi, in genere, questi grandi complessi residenziali non assumono direttamente, ma appaltano a società specializzate.
Nel Borgo Protetto sarebbe diverso? Nella stessa bozza di Convenzione che è stata presentata, non si esclude la possibilità che la gestione del complesso Borgo Protetto possa essere affidata a “diversi soggetti articolati per nuclei funzionali secondo le diverse attività del centro”. Vale a dire che il servizio mensa potrebbe essere affidato ad una società di catering; così come le attività di assistenza a società/cooperative.
Un indizio sulla esternalizzazione del servizio socio-assistenziale, forse lo ha dato proprio il Sindaco, quando afferma che “il Borgo Protetto è un’assistenza agli anziani ma che necessita di una struttura socio-sanitaria nelle sue vicinanze”. Ciò vuol dire che per l’assistenza socio-sanitaria si sfrutterebbero le sinergie con la RSA? Anche di ciò ne sentiamo parlare per la prima volta e non risulta in nessun documento.
A tal proposito, nota a margine, sarebbe molto utile sapere come va la gestione della RSA, soprattutto in relazione alla Convenzione stipulata all’epoca con l’Amministrazione comunale, se gli impegni occupazionali sono stati rispettati e chi controlla il tutto.
Molto interessante anche la domanda avanzata da più di qualche interlocutore: se la variante venisse approvata ma il progetto non avesse sul mercato il successo atteso, l’Amministrazione comunale dovrebbe occuparsi, con i soldi pubblici, della rigenerazione urbana di quel posto? Mi ha molto colpito la risposta del Sindaco che ha avanzato altre ipotesi di utilizzo finora mai emerse: assistenza diurna; servizi come il “dopo di noi” (vale a dire forme di assistenza per l’autonomia e l’indipendenza delle persone con disabilità).
E mi domando: il Sindaco dove ha raccolto queste informazioni? Queste ipotesi non risultano dagli atti, e come ben ha sottolineato qualche interlocutore, per un progetto urbanistico di questa dimensione occorre avere delle garanzie per non ritrovarsi in casa un altro “mostro urbanistico incompleto”.
“Abbiamo apprezzato l’iniziativa del mensile “Il Corace” e l’impegno profuso dai suoi redattori. Ma certo – conclude Germana Silvi – la discussione su un progetto di questa rilevanza non si può fare solo sul “sentito dire” o sulle dichiarazioni verbali del Sindaco. È evidente che gli Atti sono incompleti e imprecisi. La trasparenza, anche al di là degli aspetti normativi, deve essere basata su dati e su atti amministrativi certi. Senza voler mettere in dubbio le dichiarazioni del Primo Cittadino, aspettiamo le risposte ufficiali corredate dagli atti in Commissione Trasparenza. A tal proposito, proprio ieri abbiamo ricevuto la nota dell’ex Responsabile dell’Area Urbanistica, l’ing. Luca Cerbara, che stiamo valutando, stante la gravità delle affermazioni riportate”.