Slitta per lo sciopero dei magistrati l’udienza preliminare per i Carabinieri accusati dal collaboratore di giustizia. Intanto arrivano altri messaggi da parte di Zuppardo
Avrebbe dovuto celebrarsi l’udienza preliminare dove sono indagati i Carabinieir accusati dall’ormai ex collaboratore di giustizia, Maurizio Zuppardo, di avergli dato droga e concesso favoritismi in cambio di droga. In ragione dell’astensione dei giudici, il gup Laura Morselli, che dovrà decidere se rinviare o meno i Carabinieri accusati, ha rinviato tutto al prossimo 22 maggio.
Nelle scorse udienze il pubblico ministero Valentina Giammaria ha chiesto il rinvio a giudizio per tutti i Carabinieri coinvolti nell’udienza preliminare, mentre gli avvocati Alessandro Mariani, Gianmarco Conca, Giulio Mastrobattista e Oreste Palmieri hanno chiesto per i loro assistiti una sentenza di assoluzione che, da legge Cartabia, può essere emessa anche in fase di udienza preliminare.
Dapprincipio erano diversi i capi d’imputazione a carico degli indagati che, sospesi da incarichi operativi all’interno dell’Arma, devono rispondere di reati quali corruzione, falso, spaccio e concussione. Le richieste di arresto nei confronti dei Carabinieri indagati sono state, come noto, respinte dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, Giuseppe Cario. Tuttavia la Procura di Latina, che dopo l’emergere della notizia a marzo 2023 ha voluto rilasciare un comunicato per ribadire la sua fiducia nell’Arma, si era opposta ricorrendo al Tribunale del Riesame sulle misure cautelari. Alla fine fu lo stesso Gip Cario, anche dopo una pronuncia della Corte di Cassazione, a ribadire, in riferimento alla posizione di uno dei militari, che Zuppardo non sarebbe stato credibile in quanto ricorrevano motivi di risentimento nei confronti dei Carabinieri.
Un’udienza preliminare molto movimentata che dura da tempo e che non si conclude. Nel frattempo è arrivata la revoca della collaborazione con lo Stato, confermata dal Tar, per Maurizio Zuppardo. Una concomitanza sollevata anche ieri dall’avvocato Alessandro Mariani al giudice Morselli.
Tuttavia, l’udienza preliminare, in questi mesi, è stata agitata anche le intemperanze da parte del collaboratore di giustizia il quale, ad ottobre, ascoltato per dichiarazioni spontanee, è stato più volte richiamato dal Gup Morselli poiché ha interrotto in diverse occasioni gli avvocati che parlavano per conto dei Carabinieri coinvolti. Un clima elettrico condito anche dalle minacce dell’ex pentito.
Ad ottobre scorso l’apice della tensione. Video collegato, Maurizio Zuppardo fu protagonista di una interlocuzione molto accesa con l’avvocato Mariani, accusandolo di aver minacciato, insieme a uno dei Carabinieri coinvolti, la sorella affinché non testimoniasse e, successivamente, proferendo parole, interpretate dalla difesa come minacce neanche troppo velate: “Avvocato, pensi a lei e alla sua famiglia che abitate a Latina”.
Una frase che rimandava alla circostanza per cui era stato l’avvocato Mariani a puntualizzare sulla località protetta in cui viveva al momento Zuppardo. Fatto sta che una volta che il collaboratore di giustizia ha rivolto al legale le succitate parole, il pubblico ministero non ha ritenuto inviare il contenuto delle stesse in Procura per accertamenti.
Per quelle minacce, l’avvocato Mariani incassò la solidarietà dell’ordine degli avvocati di Latina. Minacce che, però, non sembrano finite. È spuntato un video su Tik Tok, social molto utilizzato da Zuppardo, in cui l’ex collaboratore ha postato all’interno di una serie di immagini che scorrono anche quella dell’avvocato Alessandro Mariani e del suo studio legale in via Fabio Filzi. A far da sfondo la canzone di Irama “Ovunque sarai”. Un messaggio intimidatorio o l’ennesimo video sopra le righe dell’ex collaboratore? Fatto sta che sia l’immagine che la canzone non possono essere un episodio trascurabile e che sicuramente rinfocolano un clima per niente sereno rispetto a un’udienza preliminare che è stata ancora rinviata di mesi.