Impianto biogas a Cisterna di Latina, il Comune perde la causa anche davanti al Consiglio di Stato dopo che il Tar aveva respinto il primo ricorso
Anche il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso del Comune di Cisterna di Latina (condannandolo alla pagamento delle spese per 10mila euro a favore di Regione e Provincia che hanno dato il via libera all’impianto) contro la realizzazione dell’impianto biogas proposto dalla società privata Rifuture srl e da realizzarsi nella zona industriale in via Gennaro Del Prete.
Il Comune di Cisterna di Latina aveva proposto appello dinanzi al Consiglio di Stato avverso la sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio che aveva dichiarato inammissibile il ricorso sull’impianto di produzione di biometano e compost da frazione organica del rifiuto solido urbano (FORSU).
Con la deliberazione di Giunta comunale n. 61, il Comune di Cisterna aveva deliberato di ricorrere al secondo grado di giudizio amministrativo, avverso la sentenza n. 766 del 2 novembre 2023 del TAR del Lazio e aveva dato mandato ad un legale esterno.
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Nella deliberazione di Giunta comunale si leggeva che “il Comune promuove e tutela l’equilibrato assetto del territorio e concorre, insieme alle altre istituzioni nazionali ed internazionali, alla riduzione dell’inquinamento, assicurando, nell’ambito di un uso sostenibile ed equo delle risorse, i diritti e le necessità dei cittadini presenti e delle generazioni future. Tutela la salute dei cittadini e salvaguarda, altresì, la coesistenza delle diverse specie viventi e della biodiversità”.
A novembre 2023, anche il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio, con sentenza n.766/2023 pubblicata quest’oggi, 2 novembre 2023, aveva dichiarato inammissibile il ricorso proposto dal Comune di Cisterna di Latina contro la Regione Lazio, nei confronti della Rifuture srl. A seguito dell’istanza del luglio 2020 da parte della Rifuture srl, la Regione Lazio aveva indetto una conferenza di servizi alla quale il Comune di Cisterna di Latina aveva regolarmente partecipato, facendo pervenire sin dal principio il proprio parere di massima favorevole. Le sedute della conferenza dei servizi si erano svolte il 22 febbraio 2021, il 19 aprile 2021 e il 26 maggio 2021 e, in esito ai propri lavori, il rappresentante unico del Comune di Cisterna di Latina, in quel periodo in stato di commissariamento, aveva definitivamente confermato il parere favorevole dell’ente.
Conseguentemente la Regione Lazio aveva rilasciato la V.I.A. favorevole e l’autorizzazione integrata ambientale sul progetto della Rifuture. Il parere favorevole alla realizzazione dell’impianto era giunto anche dalla Provincia di Latina e così pure la Regione Lazio secondo le proprie competenze.
L’amministrazione comunale Mantini, neo eletta, il 24 novembre 2021 aveva avanzato istanza di revoca e di riesame per l’omessa valutazione di criteri di localizzazione dell’impianto e di aspetti di natura igienico-sanitaria deducendo otto motivi di impugnazione tra cui quelli agricoli, supportata dalle posizione dei coltivatori diretti di kiwi, uno dei maggiori pilastri dell’economia locale, paesaggistici insistendo nelle vicinanze l’Oasi di Ninfa, e quelli di impatto ambientale in considerazione del notevole quantitativo di rifiuti trattati dall’impianto e dalla mole di traffico pesante gravante sull’attuale rete stradale.
Il Comune di Cisterna aveva, quindi, impugnato gli atti con un ricorso straordinario al Capo dello Stato, riassegnato al Tribunale Amministrativo Regionale, dove Rifuture, Provincia e Regione avevano eccepito l’inammissibilità del ricorso in quanto “il Comune di Cisterna di Latina non può considerarsi dissenziente rispetto alla determinazione finale assunta dalla conferenza dei servizi nella seduta del 26 maggio 2021, in quanto ha espresso parere favorevole sul progetto” – si leggeva nella sentenza che concludeva affermando che sussiste “un’evidente contraddizione tra il comportamento tenuto nel corso del procedimento amministrativo e la presente iniziativa processuale, la cui conseguenza è l’inammissibilità del gravame”.
Ora, il no al ricorso anche dal Consiglio di Stato che pone una parola definitiva sulla contrarietà del Comune di Cisterna.