Condannata a Latina, in primo grado, per furto aggravato, l’appello conferma la pena alla cartomante di Sezze
I fatti sono accaduti tra il maggio e il luglio 2018 quando una 50enne di Sezze, cartomante, viene contattata da due donne, amiche tra di loro, che invocano il suo aiuto per farsi togliere il malocchio o la cosiddetta fattura.
Sembra uno spaccato folcloristico, arcaico, eppure nel Paese di Wanna Marchi tutto è possibile. Ecco che la cartomante – che in alcuni passi dell’indagine a suo carico, eseguita dai Carabinieri, sembra più una esorcista con tendenze alla magia nera tra gatti neri e, persino, sangue mestruale – viene contattata da una delle due donne la quale le chiede di togliere il malocchio, poiché mollata dal compagno.
Lo schema è semplice, dice la cartomante: per purificarsi, bisogna lavare l’oro che ha in casa. Arrivata nelle abitazioni delle due vittime, la cartomante chiede a un certo punto dell’incontro di andare a prendere l’oro e portarlo nella stanza. Le due donne, entrambe desiderose di allontanare la sfortuna, in due distinte vicende, vanno a prendere tutto ciò che hanno. In un caso, una delle donne, che si è costituita parte civile nel processo, tramite l’avvocato Sinuhe Luccone, porta alla cartomante gioielli e monili in oro (catenine, bracciali, medaglie) per un valore di 30 mila euro; nell’altra vicenda, la seconda donna offre per essere lavato un orologio dal valore di 3mila euro.
La pulizia spirituale dell’oro si concretizza in realtà in un furto: la cartomante riempie una scatola di preziosi che le donne le portano, per poi, distraendole con una scusa, intascarsi tutto e riempire la medesima scatola di bigiotteria e ferraglia. “Potrai aprire la scatola solo tra 20 giorni”, è il monito della fattucchiera. Solo che una delle due donne, dopo qualche giorno, si incuriosisce e apre la scatola che doveva rimanere chiusa scoprendo che, al posto dei gioielli, c’era materiale di risulta.
Una vera e propria truffa che porta una delle due donne a denunciare tutto ai Carabinieri così da far avviare un’indagine che ha portato, nel 2021, alla condanna della 50enne alla pena di 2 anni e 2 mesi decisa dall’allora giudice monocratico del Tribunale di Latina, Laura Morselli. Riconosciuto in primo grado il danno ingente, la Corte d’Appello di Roma ha eliminato questa aggravante, pur confermando la pena a 2 anni e 2 mesi per la donna la quale, per inciso, per ogni servizio di cartomanzia, si faceva pagare a peso d’oro: tra i 200 e i 300 euro ogni volta che metteva piede nelle case delle credulone.
Confermato anche il risarcimento per l’unica donna che si è costituita parte civile.