LAMENTI STRAZIANTI DELL’IMPUTATO IN TRIBUNALE, IL GIUDICE DISPONE LA PERIZIA PSICHIATRICA

Tribunale di Latina

Accusato di maltrattamenti contro i famigliari e atti persecutori anche nei confronti dei vicini, è comparso oggi, 5 gennaio, in Tribunale

Tradotto dal carcere di Velletri tramite la Polizia Penitenziaria, i suoi lamenti si sentivano in Corte d’Assise, presso il Tribunale di Latina, mentre, nella camera di sicurezza chiusa da una porta che la divide dall’aula, era in attesa dell’udienza del suo processo che lo vede accusato di reati quali maltrattamenti in famiglia e atti persecutori. È la storia di un 37enne di Sonnino, difeso dall’avvocato Maria Rita D’Alessio, incarcerato ma evidentemente disabile.

Nessuno gli ha riconosciuto l’incapacità di intendere e di volere, pur essendo a occhio nudo un uomo con evidenti fragilità di natura psichiatrica. Le accuse nei suoi confronti sono quelle di aver minacciato i genitori con frasi quali “vi ammazzo”, senza contare di aver lanciato nei loro confronti anche materassi e altri oggetti. Anche il padre del 37enne è disabile.

Secondo la Procura, l’uomo avrebbe perseguitato un vicino di casa il quale, però, avrebbe rimesso la querela, vista la situazione del soggetto. Il 36enne, inoltre, ha scontato in isolamento parte della sua detenzione nel carcere siciliano di Barcellona Pozzo di Gotto.

I lamenti dell’uomo erano chiaramente udibili, tanto che il presidente del primo collegio del Tribunale di Latina, Gian Luca Soana, davanti il quale si sarebbe dovuta svolgere l’udienza odierna, ha disposto una perizia psichiatrica per valutare la capacità di intendere e volere dell’uomo che, oggi, ripeteva ossessivamente: “No isolamento”, memore di quello patito in Sicilia.

Il processo è stato rinviato, mentre la perizia dovrebbe pervenire a fine mese.

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