Sabato 8 febbraio Gaeta celebrerà la giornata dei calzini spaiati, un modo simpatico e colorato per diffondere i valori dell’amicizia, di condivisione e valorizzazione delle peculiarità di ogni individuo.
La giornata dei calzini spaiati è nata da un’idea di una maestra friulana, ormai più di dieci anni fa: oggi il suo significato è l’accettazione della diversità. Infatti, oltre alla simpatia di convididere un “problemino” che capita in tutte le case, indossare oggi due calzini diversi ha anche un significato sociale: vuole spronare al rispetto reciproco verso chi è diverso da sé. Diversità come valore e come superamento della solitudine: la giornata dei calzini spaiati è un modo per non sentirsi esclusi e lontani.
L’iniziativa gaetana, dopo il successo dello scorso anno, e in programma sabato si svolgerà dalle ore 10.00 alle 12.00 in piazza Vincent Capodanno a cura dell’ associazione Ricreativa “Divertiamoci” di Rossella Candido con il patrocinio della Città di Gaeta e la preziosa collaborazione dei ragazzi della “Fondazione Don Cosimino Fronzuto-ONLUS, Associazione “Il cielo è di tutti”, Associazione Liberautismo, Cooperativa La Valle, Cooperativa Altri Colori Mondi Possibili e prevede laboratori creativi e giochi, tutto all’ insegna del divertimento “perché siamo: tutti diversi, tutti uguali, tutti importanti.”
“Indossare due calzini diversi – commenta l’assessore alle Politiche Sociali Gianna Conte – rappresenta un modo per riaffermare che ognuno di noi è unico e che la diversità, qualunque forma abbia, non modifica la nostra appartenenza a una grande comunità. Superare stereotipi e pregiudizi, abbracciando un approccio aperto e inclusivo verso il nostro prossimo, è la chiave per mettere in moto il cambiamento costruendo una società in cui ognuno, sentendosi accolto, possa realizzare in maniera piena la propria identità“.
“Perché i calzini spaiati? Per rappresentare la diversità non come problema ma come ricchezza affinché nessuno si senta escluso ma, al contrario, possa essere una risorsa e possa rafforzarsi nel rapporto con l’altro” – aggiunge il consigliere comunale Michela di Ciaccio.