CENTENARIO, LA DISAMINA DI “LATINA CITTÀ PLURALE” SULLA BOZZA DI STATUTO DELLA FONDAZIONE

Latina città plurale prende atto che, finalmente, è stata predisposta una bozza di statuto per la Fondazione Latina 2032

“La bozza – spiega in una nota Vittorio Cotesta, esponente di Latina città plurale – presenta alcuni punti validi e altri con criticità. Questa nota ha lo scopo di mettere in luce entrambi gli aspetti, nella speranza di contribuire a migliorare l’atto fondamentale della Fondazione.

Direttore Scientifico e Comitato Tecnico Scientifico. “Nel testo sono presenti alcuni elementi a suo tempo segnalati dalla nostra rete. Più importante di tutti è la nomina del direttore tecnico “attraverso selezione pubblica, mediante procedura comparativa”. Tuttavia, si dovrebbero specificare meglio i requisiti richiesti per la partecipazione alla selezione. Infatti, possono avere competenze per gestire la Fondazione pure altri soggetti e non solo quelli che hanno già gestito “fondazioni, associazioni, etc.”. Se si vuole dare qualche possibilità ai giovani manager della cultura, della ricerca, della scienza e dell’innovazione tecnologica è necessario aprire ad altri curricula la selezione.

Il criterio della “selezione pubblica, mediante procedura comparativa” è invece ignorato nella nomina dei membri del comitato tecnico-scientifico. Infatti, l’art. 14 della proposta di statuto individua gli 8 membri del Comitato scientifico tra “personalità di riconosciuto prestigio negli ambiti delle attività della Fondazione”, senza fornire altri criteri di selezione delle “personalità” da nominare. La ripartizione delle nomine tra i soci fondatori autorizza illazioni, fino a far sospettare che, per la nomina del Comitato scientifico, le logiche di appartenenza politica prevarranno sulle capacità e i meriti reali delle persone.

Il Presidente. “Il Presidente sarà nominato dal Ministro per i beni culturali, “sentito il sindaco di Latina”. Ebbene, sarebbe il caso di sapere sulla base di quali criteri questa nomina viene effettuata. Vengono indicati alcuni compiti che il Presidente dovrebbe svolgere ma non si dice nulla sui requisiti richiesti per essere nominati”.

I Soci Fondatori. “L’articolo 9 della bozza di statuto prevede, tra i compiti del Collegio dei Fondatori, al punto g, l’ammissione di nuovi Membri.

Nella discussione pubblica intorno alla legge istitutiva della Fondazione è stato più volte affermato che il centenario poteva e doveva essere l’occasione per la “ricucitura” dei rapporti tra le componenti storico-territoriali della nostra Provincia e, in primo luogo, dell’agro pontino. Nell’articolo 2 è richiamato l’intento di creare “la valorizzazione delle Città di fondazione dell’agro pontino, cosiddette «Città di fondazione». Niente si dice delle altre realtà.  

Questo, forse, nel rispetto della volontà dei comuni della Provincia che dovranno dichiarare la volontà di aderire alla Fondazione. 

Tuttavia, l’articolo è indeterminato e non stabilisce i criteri per l’adesione; tantomeno stabilisce un criterio per individuare se, come, e in quale misura un nuovo Fondatore sarà rappresentato negli organi di governo della Fondazione medesima”.

Comitato dei Saggi. “L’articolo 17 della bozza prevede un “comitato dei saggi”. Difficile qui sfuggire all’impressione che si voglia creare, si perdoni il paragone, una “camera alta” (una camera dei lords) per soddisfare mire e vanità di ex politici locali. Il Comitato appare, infatti, una complicazione funzionale nella struttura di governo della Fondazione. Inoltre, se questa funzione è necessaria, non si vede perché non dovrebbe essere estesa alle Città di Fondazione e ai Comuni della Provincia che dovessero aderire alla Fondazione medesima”.

In sintesi. “La struttura prevista dalla bozza di statuto della Fondazione Latina 2032 appare piuttosto farraginosa. Complicato appare, infatti, il lavoro di coordinamento tra i vari comitati e collegi previsti dalla bozza di Statuto. È difficile coordinare i troppi e vari organi di governo della Fondazione.  È più facile che si ostacolino gli uni con gli altri, piuttosto che cooperino in modo efficiente.

I criteri per la selezione delle figure di indirizzo (Comitato tecnico-scientifico) e di governo (Presidente) non sono chiari o non sono neppure indicati. Non si dice nulla, infatti, sui requisiti per la nomina del Presidente ma solo che, il Ministro, “sentito il sindaco di Latina”, procederà alla nomina stessa. Ebbene, sarebbe il caso di sapere sulla base di quali criteri questa nomina viene effettuata. Si tratta in fondo della figura più importante per la vita della Fondazione.

Il direttore tecnico-scientifico è scelto mediante “selezione” comparativa ma i membri del comitato saranno scelti con criteri “politici” dai soci fondatori.  Il “comitato dei saggi” appare una superfetazione politica sulle attività della fondazione. Le “finalità e attività” della Fondazione (art. 2) – ma così è già nella legge istitutiva – sono alquanto generiche.

Pare, infatti, che tutto sia finalizzato all’incremento dei flussi turistici, mentre i problemi di integrazione e di inclusione dei cittadini sono relegati tra le finalità delle attività sportive e, in particolare, la valorizzazione delle risorse culturali locali riguarda gruppi professionali ristretti per i quali si individua un flusso costante di risorse, come se nella città non esistessero altri gruppi professionali, altri beni e prodotti culturali: teatro, arti visive, letteratura (narrativa e poesia) sono dimenticate. 

La necessità di dotare la città di una struttura di connessioni tecnologiche nuove ed efficienti non compare né nelle questioni da indagare né, tantomeno, nelle possibili soluzioni. L’idea di predisporre progetti e risorse per la cittadinanza digitale – come da noi a suo tempo proposto – è ignorata”.

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