TERRACINA BOCCIATA SUI RIFIUTI, LEGAMBIENTE: “ESCE DAI RADAR DELLA DIFFERENZIATA”

Anna Giannetti

Nei giorni scorsi si è svolto, nella sala Restagno del Palazzo del Comune di Cassino, il secondo appuntamento per il nono Ecoforum del Lazio – promosso da Legambiente Lazio con il contributo di Conai e il patrocinio della Regione Lazio-  che ha premiato anche i 23 comuni ricicloni della provincia di latina, quelli cioè con una raccolta differenziata superiore al 65%, con una copertura del 71,9% del territorio (la seconda nel Lazio dopo la virtuosa provincia di Viterbo). Il territorio pontino è quello che fa registrare l’incremento migliore di raccolta differenziata, che sfiora i tre punti percentuali. Il dato medio nel 2023 è stato di 63,7% di RD a fronte del 60,9% dell’anno precedente.

Comuni Ricicloni è un concorso volontario patrocinato da Legambiente cui concorrono le amministrazioni che inviano i quantitativi delle diverse tipologie di rifiuti attraverso i codici EER previsti dal D.M. 26 maggio 2016. Per i Comuni turistici è stato previsto un correttore che, in assenza dei dati relativi agli abitanti equivalenti, cerca di tenere in considerazione gli aumenti del numero di utenti nei mesi dell’anno in cui la popolazione aumenta di almeno il 30%. 

Dal dossier ECOFORUM regionale presentato a dicembre scorso relativo a tutta la Regione Lazio già emergeva un dato critico relativo alla raccolta differenziata dei rifiuti urbani che non decolla nel Lazio, raggiungendo il 54,42%  (non discostandosi di fatto dal  54,48 % dell’anno scorso), rimanendo sempre molto lontana dal valore medio nazionale del 66,63%; dati che pongono la Regione al terzultimo posto in Italia. 

Il Comune di Terracina, seppur tra i premiati, presenta un dato di percentuale di Raccolta Differenziata del 2023 pari a 71,87, in discesa rispetto all’anno precedente che era pari a 72,46% che comunque è in discesa netta rispetto al 2020, che vedeva una percentuale del 75,11%, segno di un netto e costante peggioramento negli ultimi 5 anni della curva di miglioramento in questi ultimi anni. Inoltre Terracina ha perso, nonostante una ottima partenza nel 2016 anche con il contributo operativo del Circolo Legambiente locale, la sfida di diventare un Comune Plastic Free e Rifiuti Free. Mentre la produzione pro-capite complessiva di rifiuti è infatti positivamente leggermente scesa a 536,66 kg/pro-capite (in leggero aumento rispetto all’anno precedente nel quale si attestava al 535,29), resta purtroppo in costante aumento la produzione pro-capite della costosa e inquinante frazione indifferenziata di 150,94 Kg/pro-capite (addirittura in aumento rispetto all’anno scorso che riportava un valore di 147,44), e ancora molto lontana dai migliori Comuni, i Comuni Rifiuti Free, che producono meno di 75Kg/pro-capite di indifferenziata. E resta ancora critico, nonostante molti sforzi di Legambiente con le sue iniziative e campagne di contrasto alla plastica, l’indicatore di produzione della Plastica differenziata (16,74 Kg/abitante anno in lieve diminuzione rispetto all’anno precedente in cui era 17,07) purtroppo ancora lontano dalla soglia dei 10 KG/pro-capite che determina l’ingresso nella classifica dei Comuni Plastic Free premiati da Legambiente. 

A fronte di una Raccolta di Frazione Organica pari a 164,45 kg/ab, un dato sicuramente rilevante per Terracina, non abbiamo notato negli ultimi anni nessuna politica ambientale atta ad incentivare il compostaggio domestico e di comunità, e neanche un impegno a riesaminare il vecchio impianto di compostaggio ormai lasciato ammalorare e questo nonostante fossero stati approvati a maggioranza in Consiglio Comunale e inseriti nel Piano triennale delle OO.PP 2010-2012 lavori di rimessa in funzione dell’impianto con uno stanziamento di milioni di euro, stanziamenti di fatto finiti nel nulla.

Inoltre la tariffazione del servizio continua ad essere elevata e a fronte di una diminuzione della quantità totale dei rifiuti prodotti il costo di gestione unitario per kg aumenta passando da 37,4 Eurocent/kg*anno nel 2021 a 38,3 nel 2023  e siamo sempre in attesa delle risultanze complessive del progetto di adozione della nuova TARIFFA PUNTUALE (TARIP), considerando che avrebbe dovuto essere applicata in tutti i comuni del Lazio già entro il 2020 come stabilito nel Collegato alla legge di stabilità regionale del 8 agosto 2016 . Ricordiamo che già a febbraio 2021, il Comune di Terracina aveva richiesto alla Regione Lazio l’assegnazione di un contributo pari a 94.420 euro per il finanziamento del progetto denominato “Implementazione progetto tariffa puntuale” e il 23 giugno del 2021, la stessa Direzione Ambiente della Regione Lazio aveva comunicato al Comune che il progetto presentato era stato ammesso a finanziamento per il suddetto importo complessivo di 94.420 euro, tutti a carico dell’ente regionale. La Tarip rappresenta il cuore del sistema della differenziata visto che ha lo scopo di far pagare meno chi produce meno rifiuti (quindi inquina meno) e di ridurre la quota di rifiuti che vengono ancora avviati a smaltimento in inceneritori o discarica. Di questo progetto non abbiamo mai saputo più nulla e la nuova gara in fase di aggiudicazione è basata su un capitolato speciale di appalto che a nostro avviso non valorizza adeguatamente l’obiettivo della TARIP.

Tornando alle classifiche dei comuni più virtuosi riscontriamo che la limitrofa Fondi è risultata nelle prime tre posizioni per raccolta differenziata in tutto il Lazio (è all’82,4%), alle spalle solo di Nepi e Vetralla (provincia di Viterbo). Aprilia, con il 68% di RD è al quinto posto tra i grandi comuni (cioè quelli con una popolazione superiore ai 50mila abitanti). Tra i primi 10 Comuni con popolazione maggiore di 5mila abitanti e non superiore ai 50mila (i cosiddetti medi) dopo Nepi Vetralla e Fondi, al quarto posto è da segnalare positivamente anche il comune limitrofo di San Felice Circeo con 81,8% di raccolta differenziata, unico comune costiero in questa categoria. 

Il Lazio deve fare ancora tanta strada per migliorare il proprio ciclo dei rifiuti se non vuole rimanere tra le regioni meno virtuose d’Italia, come è ormai da troppo tempo, ma la Provincia di Latina mostra una certa vitalita’ nonostante la brutta performance del capoluogo Latina e si pone al secondo posto dopo la provincia di Viterbo. Vogliamo complimentarci con l’Amministrazione terracinese che ha deciso di aderire anche per il 2024 alla campagna Comuni Ricicloni di Legambiente e ci auguriamo che si possa fare tesoro di tutto lo scambio di buone pratiche avvenuto nel contesto del recente Ecoforum a Roma e a Cassino. Non possiamo però non notare con un pizzico di disappunto il valore ormai costantemente decrescente della percentuale di RD sul nostro territorio mentre rileviamo con un certo campanilismo che sul podio dei Comuni Ricicloni della Provincia troviamo invece il Comune limitrofo di Fondi con una percentuale di RD pari a 82,4%, un comune che ha guadagnato posizione su posizione con un miglioramento graduale e notiamo anche che l’altro comune limitrofo di San Felice Circeo veleggia su percentuali di differenziata sicuramente di tutto rispetto (81, 8%) e migliora anno su anno mentre Terracina perde chiaramente posizioni, invischiata in inerzie amministrative, proroghe tecniche, problemi giudiziari e commissariamenti. Mai come in questo momento di aggiudicazione della nuova gara, per un valore “monstre” di 93 milioni di euro in 9 anni, ci sarebbe bisogno di riflettere sul modello organizzativo e su come ottimizzare costi e performance, visto che con un modello consortile che abbracci più comuni si potrebbe garantire non solo una migliore qualità della raccolta, ma anche sviluppare un’adeguata ed efficace rete impiantistica per il riciclo e il trattamento dei rifiuti ben distribuita sul territorio, considerando che sono già molti (forse troppi) gli impianti per il trattamento dell’organico in Provincia, che comunque presenta la percentuale più elevata della frazione organica del Lazio, mentre sarebbero necessari invece altri impianti industriali per nuove tipologie di materiali, dal tessile ai RAEE, agli scarti edili fino al riciclo chimico delle plastiche miste. Segnalo infatti che il Comune di Sabaudia, nella persona del Sindaco Mosca, aveva avviato una lodevole iniziativa, alla quale abbiamo subito aderito come Legambiente Terracina, per la valutazione di un impianto condiviso per il trattamento e il riciclo di plastiche in agricoltura, iniziativa poi finita nel nulla una volta coinvolta l’amministrazione di Terracina. Come Legambiente siamo assolutamente insoddisfatti sia in merito alla logica sottostante il “nuovo” appalto, che non è premiante per l’Ente e il Cittadino virtuoso, sia in merito al costo del servizio, visto che il capitolato di gara è stato predisposto senza effettuare alcuna razionalizzazione dei costi, destinati percio’ ad aumentare senza garantire premialita’ ai cittadini per la introduzione della tariffa puntuale, sia in merito agli obiettivi di performance per la percentuale di RD, all’utilizzo condiviso di impianti di trattamento e riciclo e rivendita delle materie prime seconde. Infine si ribadisce che, per passare da una buona percentuale di raccolta differenziata ad un quantitativo di secco residuo da smaltire inferiore ai 75 kg/abitante/anno, l’inserimento della tariffa puntuale è assolutamente necessario e va varato immediatamente, considerando che vorremmo conoscere i risultati del progetto finanziato dalla Regione Lazio a Terracina. Chiediamo poi al Comune di ritornare immediatamente sulla ordinanza Plastic Free, entrata in vigore il 15 giugno 2020 e poi sospesa con un provvedimento fino al 31 dicembre 2020, ordinanza che prevedeva il divieto di utilizzo, per le attività di somministrazione e balneari, di prodotti monouso in materiale non biodegradabile e non compostabile e da allora mai ripristinata e favorire la riduzione della frazione di plastica avvicinandoci così ai Comuni Plastic Free con il 10 kg/abitante/anno” dichiara Anna Giannetti, Presidente del Circolo Legambiente Terracina  “Pisco Montano”, Consigliere Nazionale dell’Associazione.

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