Satnam Singh, braccianti sfruttati. Gli avvocati difensori dei Lovato chiedono una misura meno afflittiva per Renzo Lovato
Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere nell’ambito dell’interrogatorio di garanzia, Antonello e Renzo Lovato, rispettivamente figlio e padre, che nell’azienda del primo – una ditta individuale, gestita di fatto dal padre – impiegavano, secondo la Procura di Latina e i Carabinieri, almeno sette braccianti in nero, tra cui la moglie di Satnam, Soni Soni.
Antonello Lovato, difeso dagli avvocati Stefano Perotti e Mario Antinucci, è stato interrogato in video collegamento, essendo detenuto sin dall’arresto per l’omicidio doloso di Satnam Singh avvenuto a giugno nel carcere di Frosinone. Il padre, Renzo, assistito dall’avvocato Mario Antinucci, è stato raggiunto dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, Barbara Cortegiano.
Nel delineato contesto – spiega una nota della dfiesa – l’Avvocato Mario Antinucci del Foro di Roma e gli Avvocati Stefano Perotti e Valerio Righi del Foro di Latina, hanno potuto conoscere gli atti a corredo della misura cautelare solo nell’immediatezza dell’interrogatorio, pur non essendo decorso il termine dei cinque giorni per l’interrogatorio di garanzia.
“È singolare – ha osservato la difesa dei Lovato – questa corsa per eseguire gli interrogatori di garanzia su contestazione asseritamente nuove rispetto ai fatti già contestati nella prima ordinanza custodiale a carico di Antonello Lovato, in un perdurante clima di vera e propria gogna mediatico-giudiziaria che non giova a nessuno. In questo senso, è stato dedotto a verbale d’interrogatorio, previo deposito di visura della camera di commercio di Latina, il grave errore dell’ordinanza cautelare a carico dei Lovato, nel quale risulta la nomina di un Amministratore giudiziario commercialista di Latina per il controllo giudiziario della società di Antonello Lovato, azienda agricola chiusa ormai da tempo, ma indicata tanto dal P.M. che dal G.i.P. quale strumento di reiterazione e perpetrazione del reato contestato nel titolo cautelare che ha privato della libertà due persone“.
Dopo aver esercitato il diritto di avvalersi della facoltà di non rispondere con l’annotazione a verbale delle gravi condizioni di salute di Renzo Lovato, soggetto diabetico e cardiopatico assuntore di farmaci salvavita, è stata anticipata un’istanza difensiva per la sostituzione della misura cautelare con quella gradata degli arresti domiciliari.