CONDANNA DI ANGELO BARDELLINO, VILLA: “A FORMIA IL PUNTO È SCEGLIERE DA CHE PARTE STARE”

Condanna di Angelo Bardellino, a commentare la sentenza l’intervento della consigliera comunale d’opposizione, Paola Villa (Un’Altra Città)

“In una Formia silenziosa, azzittita e nuvolosa arriva la notizia della condanna di Angelo Bardellino a tre anni di reclusione e al pagamento di una multa di 16mila euro.

I fatti sono abbastanza chiari: mentre Bardellino stava in regime di prevenzione speciale, nel 2015, comprava un auto, senza comunicarlo alle dovute autorità, come prevede il codice antimafia.

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All’epoca dei fatti, Angelo Bardellino, figlio di Ernesto Bardellino e nipote del capo clan, Antonio Bardellino, era soggetto alle misure preventive speciali perché considerato soggetto “socialmente pericoloso”.

Paola Villa
Paola Villa

La condanna di ieri, presso il tribunale di Latina, per un reato “minore e banale”, indica però cosa è il mondo dei Bardellino: gli affari, la vita, i contatti e tutto il resto continua a prescindere dalle misure di prevenzione e da tutto il resto.

Diciamoci la verità, in pochi si aspettavano che ieri Bardellino, difeso dall’avvocato Pasquale Cardillo Cupo, fosse condannato; in pochi si aspettavano che un giudice monocratico togato addirittura aumentasse la condanna richiesta dal PM non togato.

Ora che cosa avverrà? Ma i Bardellino restano quello che sono, la città continuerà la sua vita ignorando tutte le ripercussioni di un passato che ha dato la residenza a tali soggetti; una città, non tutta per fortuna, spesso connivente che continua a servirsi presso attività in apparenza gestite da terzi, vuoi che ti serva un’auto da noleggiare o acquistare, vuoi che debba curarsi denti, vuoi una cena in un locale del centro storico… vuoi un bel corso di canto.

Una città, non tutta per fortuna, che crede che essere “antimafia” significhi partecipare a convegni a tema, leggere libri su Falcone e Borsellino, farsi le foto con qualche personaggio che persegue la criminalità. Il punto è scegliere e scegliere di essere totalmente di parte, senza distinguo ed eccezioni”.

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