Truffata un’anziana vedova: l’imputata, originaria di Latina, si era finta sua amica dopo il lutto della donna e la prosciugato il conto
È stata rinviata a giudizio per truffa, A.V., 66 anni, originaria di Latina, ma residente a Fontanelle (provincia di Treviso), con l’accusa di truffa aggravata e indebito utilizzo di carta di credito. Tra il luglio del 2020 e l’aprile del 2021, la donna avrebbe sottratto un totale di 74mila euro a un’anziana di 84 anni, approfittando delle condizioni della vittima, appena rimasta vedova.
Secondo la ricostruzione della Procura, la donna di origini pontine – così come spiega il sito locale lapiazzaweb.it – si sarebbe avvicinata alla vedova presentandosi come un’amica premurosa. Inizialmente si sarebbe resa disponibile per piccole commissioni, gestendo spese e incombenze quotidiane. Ma presto la situazione sarebbe degenerata: la 66enne avrebbe guadagnato la fiducia della donna fino a ottenere il pieno controllo delle sue finanze.
Dopo aver escluso completamente le figlie della vittima dalla gestione economica, la 66enne avrebbe convinto l’anziana ad aprire un nuovo conto corrente, di cui lei stessa conosceva le credenziali e i codici d’accesso. Inoltre, si sarebbe impossessata della nuova carta bancomat e avrebbe prelevato ingenti somme di denaro.
In totale, la 66enne avrebbe sottratto 44mila euro dal conto originario – cointestato con la sorella della vittima – e successivamente altri 30mila euro dal nuovo conto, prosciugando così i risparmi di una vita della donna. La situazione finanziaria ormai disperata è stata scoperta dalle figlie dell’anziana, che vivono fuori provincia. Preoccupate per lo stato della madre, hanno condotto verifiche che hanno portato alla luce la drammatica verità.
La vittima, attualmente ospite della struttura per anziani “Casa Fenzi” di Conegliano, si è costituita parte civile nel processo, assistita dall’avvocato Valentino Cirri. A.V. deve ispondere delle gravi accuse che pesano sulla sua posizione.
Un caso che accende i riflettori sul rischio di abusi ai danni delle persone più fragili, spesso lasciate sole in momenti di grande difficoltà.