Il Consiglio regionale del Lazio ha approvato lo scorso 27 novembre 2024 la legge che reca diverse misure di semplificazione e modifiche alle disposizioni regionali che toccano alcuni ambiti di competenza degli enti locali e si pone come un provvedimento generale di riordino normativo della Regione Lazio.
Nella legge approvata però non sono state recepite le proposte che l’UPI Lazio ha presentato alla Commissione competente e alla Regione.
Nello specifico, veniva richiesto un chiarimento sulle risorse rispetto alle funzioni esercitate negli anni passati e il legame ad una più generale revisione della disciplina regionale delle funzioni oggi conferite alle Province; dove si valorizzano adeguatamente gli enti di area vasta, anche a partire dalle scelte effettuate dalla Regione sull’abrogazione degli enti di governo degli ATO e dall’esperienza maturata in questi anni dalle Province e dalla Città metropolitana per le funzioni di supporto degli enti locali dei loro territori.
L’UPI Lazio auspica che nella proposta di legge n. 182 siano recepite alcune proposte, che mirano a fornire un quadro di riferimento certo ai percorsi di riallocazione delle funzioni già avviati e ad avviare la ricostruzione di un sistema regionale delle autonomie locali equilibrato.
“Sulla base di queste considerazioni, – dichiara il Presidente UPI Lazio Alessandro Romoli – il parere dell’UPI Lazio sui provvedimenti oggetto dell’audizione sarà favorevole a condizione che siano accolte le proposte normative che sono state illustrate dal Vicepresidente della Provincia di Viterbo Pietro Nocchi durante l’incontro e che ci sia una risposta chiara sulla costituzione di una Cabina di regia tra il Presidente della Regione, i Presidenti di Provincia e il Sindaco metropolitano. Vogliamo – conclude Romoli – che venga assicurata una leale collaborazione istituzionale sulle scelte della Regione che impattano sul sistema delle Autonomie locali e che permetta di costruire un governo locale provinciale e metropolitano coerente con le disposizioni costituzionali e più rispondente ai bisogni delle comunità locali”.