Libere le quattro persone arrestate nell’operazione delle Fiamme Gialle di Velletri che ha scoperchiato lo scandalo dei diplomifici per operatore socio sanitario
Il giudice per le indagini preliminari, Emiliano Picca, ha accolto le istanze degli avvocati difensori Massimo Frisetti, Gaetano Marino e Massimiliano Loi, ordinando l’immediata liberazione di Mario Letizia, della moglie Francesca Iacobelli, gestori di fatto del Centro Studi Atena, e dei pontini Bruno e Sara Guarnacci. Tutti erano finiti agli arresti domiciliari lo scorso 2 dicembre. L’ordinanza cautelare viene dichiarata nulla nella parte che dispone gli arresti domiciliari. Non c’è stato bisogno neanche di interrogarli poiché, in base alla riforma Nordia, è sufficiente esaminare in alcuni casi solo l’istanza della difesa e al contro-deduzione del pubblico ministero che aveva chiesto il rigetto e la conferma dei domiciliari.
La scorsa settimana, i Finanzieri del Comando Provinciale di Roma avevano eseguito l’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari nei loro confronti accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla truffa ai danni di privati, della Regione Lazio e per falsificazione di atti pubblici. Gli arresti sono stati eseguiti a carico di due persone di Velletri e altrettante di Latina, che risultavano titolari di fatto delle strutture. Si tratta, per Velletri, di Mario Letizia e della moglie Francesca Iacobelli, gestori di fatto del Centro Studi Atena. A Latina, invece, sono finiti ai domiciliari Bruno e Sara Guarnacci. Bruno Guarnacci risulta essere Presidente dell’Ente di Formazione Superiore Associazione Graffiti.
LE INDAGINI – L’operazione, denominata “Magic Oss”, condotta dalle “Fiamme Gialle” di Velletri, guidate dal Capitano Alessandro Bruno, e coordinata dalla locale Procura della Repubblica, avrebbe fatto luce su quella che è definita dai finanzieri un’organizzazione criminale la quale, attraverso i due istituti con sede a Velletri e Latina, rilasciava diplomi di “operatore socio sanitario” e attestati di specializzazione in “primo soccorso e sicurezza sul lavoro” senza il necessario svolgimento dei corsi formativi e dei tirocini obbligatori. Le indagini hanno preso il via nel 2020 dopo centinaia di querele presentate alla Finanza sia dalla Regione Lazio che dalle persone iscritte che pensavano potessero conseguire il diploma in maniera regolare. Avevano pagato per i corsi dai 2400 e i 2600 euro.
Le indagini, avviate a seguito di segnalazioni della Regione Lazio e di numerose querele, hanno accertato che oltre 160 persone provenienti da tutta Italia hanno ottenuto false qualifiche, in alcuni casi persino durante situazioni improbabili: emblematico il caso di uno spacciatore di droga residente in Toscana, sottoposto agli arresti domiciliari, che risultava formalmente presente alle lezioni frontali.
La normativa per conseguire il diploma di operatore socio-sanitario prevede un corsa da oltre mille ore: per la teoria vanno svolte 562 ore. Secondo la ricostruzione dei militari della Finanza, le ore di teoria venivano svolte a distanza tramite video caricati su Whatsapp o Youtube. Inoltre, per sostenere l’avvenuta teoria svolta, era necessario avere dei registri per vedere se le lezioni fossero svolte in aula o in strutture sanitarie o case di ripose. In realtà, secondo l’accusa, venivano attestate presenze nei registrati mai effettivamente avvenute, oppure i tirocini erano stati svolti solo in case di riposo per anziani e mai in ospedali. Così facendo, chi usciva dai “diplomifici” si relazionava con persone fragili o disabili senza una adeguata preparazione.
Su richiesta della Procura, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Velletri ha disposto anche il sequestro preventivo di circa 120.000 euro, somma pari al contributo erogato dalla Regione Lazio alle società coinvolte nell’ambito del programma Garanzia Occupabilità dei Lavoratori (G.O.L.), finanziato con fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (P.N.R.R.).
Gli investigatori delle Fiamme Gialle hanno individuato anche un dipendente della Regione Lazio delegato alla formazione professionale che “era sempre il presidente designato per gli esami degli aspiranti Oss”. A scriverlo è il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Velletri Emiliano Picca che ha firmato l’ordinanza. Era lo stesso dipendente a dichiarare: “Ammetto di non aver mai effettuato il controllo amministrativo, ma io mi fido del legale rappresentante dell’ente formatore…mi dispiace e mi scuso, ma fanno tutti così”.
I registri venivano “postdatati” e contenevano le firme dei frequentatori che, in realtà, non avevano svolto it tirocinio formativo. È Letizia a scrivere nella chat a una delle segretarie: «Mirella tutto ok, non fa tirocinio da nessuna parte…tutto a posto”. La segretaria risponde: “Quindi non serve che la richiamo per dire che Villa Astoria non può attivare la convenzione?”. E Letizia di rimando: «No, tutto ok…non serve…contenta cosi, fatela firmare e siamo a posto”. Alla fine bastava presentare le carte in regola per ottenere l’erogazione dalla Regione. Per le quattro edizioni esaminate dai finanzieri è venuto fuori che la Regione Lazio ha erogato complessivamente 117.058 euro. Inolre, per i docenti formatori era pure lievitata la tariffa oraria: dai 20/25 euro l’ora era arivate in fase di rendicontazione a 131,63 euro. «
“Se dovessi forfettizzare il costo docenti per un corso Oss a quanto stiamo? Mi serve solo un’idea di massima», chiede la Guarnacci a Letizia. Lui risponde: “Considera 20/25 a ora…se devi farteli rimborsare raddoppia”.
Peraltro, nel corso delle indagini, uno dei coinvolti, intercettato, spiega a una collaboratrice che bisognava attivarsi per far sparire i registri, in vista di una eventuale perquisizione.
L’operazione si inserisce nel quadro del protocollo d’intesa tra il Ministero dell’Istruzione e del Merito e la Guardia di Finanza, a conferma dell’impegno costante nel contrasto alle frodi e nella tutela della legalità economico-finanziaria.
Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha espresso il suo plauso per l’operazione condotta dalla Guardia di Finanza, in collaborazione con il Comando Provinciale di Roma e le Fiamme Gialle di Velletri, che ha portato allo smantellamento di due “diplomifici”. L’intervento si inserisce nel quadro del protocollo d’intesa siglato tra il Ministero e la Guardia di Finanza per contrastare il fenomeno della falsificazione dei titoli di studio.
“Qualsiasi attività di falsificazione mina la credibilità del sistema educativo”, ha dichiarato il Ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, in un post su X. Il Ministro ha sottolineato l’importanza del protocollo, definendolo “un tassello fondamentale per la tutela della trasparenza del nostro sistema di istruzione”. “Un ringraziamento alla guardia di finanza, al comando provinciale di Roma e alle fiamme gialle di Velletri per l’operazione che ha portato allo smantellamento di due “diplomifici”. Queste operazioni fanno seguito al protocollo stipulato fra il ministero dell’Istruzione e del merito e la guardia di finanza proprio per contrastare il fenomeno dei diplomifici. Questo protocollo, che sta dando risultati molto importanti, rappresenta un tassello fondamentale per la tutela della trasparenza del nostro sistema di istruzione, affinché ogni titolo scolastico rilasciato agli studenti sia sempre sinonimo di competenza e merito e garantisca strumenti formativi adeguati per un efficace inserimento nel mondo lavorativo”.