Imputato per furto, minaccia, violenza sessuale aggravata e lesioni contro una prostituta: il 29enne è stato giudicato presso il Tribunale di Latina
29 anni, tunisino, accusato di aver violentato, a Latina, il 25 novembre 2020, una prostituta di 25 anni, di origine rumena, minacciandola con un coltello e costringendola a subire un rapporto non protetto. Inoltre, mentre la donna si stava rivestendo, il 29enne le aveva rubato una borsetta contenente 300 euro. Senza contare che l’uomo, nel costringere la donna al sesso senza protezioni, l’aveva anche picchiata procurandole lesioni giudicate guaribili in 10 giorni.
Si è svolto oggi il processo nei confronti del 29enne tunisino, difeso dall’avvocato Alessandro Farau, davanti al II collegio del Tribunale di Latina, composto dalla terna di giudici Nadile-Villani-Paolini. Alla fine del processo, il 29enne è stato assolto anche su richiesta del pubblico ministero Marco Giancristofaro che ha provato ad acquisire la denuncia della donna resasi irreperibile.
La richiesta del pubblico ministero è stata, però, rigettata dal Tribunale in accoglimento dell’opposizione formulata dell’avvocato Farau. Secondo il legale, infatti, essendo prevedibile la futura irreperibilità della donna, il pubblico ministero avrebbe dovuto procedere in indagini con incidente probatorio, anziché provare oggi a far acquisire dichiarazioni predibattimentali in assenza di contraddittorio. Non essendo state acquisite le dichiarazioni ed essendo venuta meno la prova dichiarativa, si è imposta l’assoluzione nonostante il risultato della consulenza tecnica – affidata dal sostituto procuratore Daria Monsurrò al dottor Enrico Pagnotta, che ha svolto indagini genetico-forensi – avesse accertato sul tampone vaginale della vittima la presenza del dna dell’imputato.
Era stata la giovane a presentarsi in Questura con un livido sotto l’occhio e a sporgere denuncia alla Squadra Mobile di Latina, dichiarando di prostituirsi per strada, nei pressi del noto parco acquatico “Miami Beach”, in ragione di precarie condizioni economiche. È proprio sulla strada che da Borgo Piave va a Nettuno, passando di fronte al “Miami Beach”, che la donna ha raccontato alla Polizia di aver subito la violenza da parte dell’uomo che, una volta accostatosi con la sua auto e concordato il prezzo per la prestazione sessuale per 25 euro, aveva cambiato atteggiamento nel momento dell’atto.
Appartati in una stradina interna, il tunisino ha iniziato a pretendere un rapporto non protetto. Alle resistenze della prostituta, il 29enne l’ha schiaffeggiata, colpita con un pugno sul braccio e minacciata tramite un coltello a serramanico di circa 15 centimetri, consumando lo stupro.
Dopo il rapporto sessuale completo che la donna ha provato a evitare dimenandosi, l’uomo, come accennato, ha anche afferrato la borsetta della 25enne e, facendola scendere dall’auto, le avrebbe detto: “Dammi i soldi”. Nella borsetta erano contenute 300 euro che sono diventate il bottino del 29enne al cospetto di una ragazza che si è definita completamente terrorizzata dai comportamenti del tunisino.
Una denuncia dettagliata, quella della ragazza, la quale aveva anche riconosciuto l’uomo nella foto segnaletica mostratale dalla Polizia. Alla fine del racconto con gli investigatori, la giovane 25enne (all’epoca dei fatti 21enne) ha anche accennato di avere avuto intenzione di tornare in Romania. Ecco perché, con molta probabilità, oggi, 3 dicembre, è risultata irreperibile. Una mancanza che ha fatto sì che l’uomo, pur in presenza di prove schiaccianti del rapporto sessuale avvenuto, è stato assolto.