“Emilio Selvaggi, ricordato con affetto nei giorni scorsi ad otto anni dalla scomparsa, era solito ripetere che aveva piantato tanti alberi ma ancor di più ne aveva salvati dagli incendi.
30 anni fa Emilio e un gruppetto di giovani appassionati di natura, I Lupi di Macchia appunto, si erano dotati di attrezzatura varia, scarpe, flabelli…pompe dell’acqua ramata, eh già, pompe per l’acqua ramata riempite però di acqua, per andare sugli incendi, contrastarli attivamente, in stretta collaborazione con il Corpo Forestale dello Stato, fino allo spegnimento ed eseguire successivamente una corretta bonifica, pratica con la quale si assicura la riuscita dello spegnimento dell’incendio evitando a distanza di ore la ripartenza.
Erano anche attenti, in tempi di calma, a mettere in campo tutto ciò che fosse utile per prevenire l’innesco degli incendi stessi, come ad esempio il controllo del territorio e si cercava di capire chi fossero stati i responsabili e quali potessero essere le strategie da mettere in atto per scongiurare il pericolo.
Sempre Emilio Selvaggi era solito dire anche che gli incendi si spengono sul campo d’estate e negli uffici d’inverno, sintesi straordinaria per significare che a fronte di una macchina ben collaudata per spegnere gli incendi è necessario mettere in campo una serie di strategie atte a prevenire l’innesco dell’incendio con delibere, controlli, sanzioni e quant’altro utile a disincentivare “l’economia degli incendi”.
Diceva, sempre Emilio Selvaggi, che tutta la biodiversità cancellata da un incendio e la stabilità del terreno che perde coerenza man mano che diminuisce la presenza di piante ad alto fusto, non ce la restituirà nessuno: anzi, potremo aggiungere noi oggi alla luce dei tanti studi scientifici che avvalorano questa tesi, la situazione è ancora più grave per le conseguenze devastanti da eventi estremi a causa della crisi climatica ormai innegabile.
Noi che abbiamo raccolto l’eredità di Emilio Selvaggi di amore per la natura e di impegno e studio messo in pratica nel corso del tempo,(ricordiamo soltanto che gli studenti del Liceo da Vinci che con noi nel 2017 monitorarono il territorio sono stati poi insigniti del titolo di Alfieri della Repubblica dal Presidente Mattarella), noi WWF abbiamo voluto fortemente la creazione del coordinamento intercomunale sugli incendi boschivi mettendo a disposizione le nostre conoscenze e raccogliendo le competenze delle varie associazioni presenti sul territorio riguardo l’approccio più corretto al problema incendi.
Il Coordinamento si è quindi realizzato, il lavoro, articolato e ben strutturato, è arrivato alla conclusione e dopo la presentazione a tutte le amministrazioni e organi competenti, che ci sarà nelle prossime settimane, ci si auspica che le amministrazioni vogliano raccogliere i frutti di questo
lavoro corale convocando tutte le associazioni locali (in particolare quelle che hanno sottoscritto il documento reperibile al link: https://inbosco.weebly.com/ ad un tavolo dedicato al problema incendi boschivi.
Tutti i cittadini inoltre possono partecipare, da questo momento, ai lavori del coordinamento andando sulla stessa pagina web. In particolare, WWF Litorale Laziale, competente su tutta la costa laziale e quindi su tutti i comuni del coordinamento, è pronto all’incontro con tutti i comuni coinvolti, da Terracina ad Itri passando per Fondi, Monte San Biagio e Sperlonga. Insieme e a piccoli passi si va lontani”.
Così, in una nota il WWF Litorale Laziale.