Il Centenario di Latina e la relativa Legge che lo istituisce, in grado di “portare un positivo shock economico a tutto il territorio, purché lo si riempia di contenuti”; la Zls approvata dalla Regione, che “può rappresentare un tema di sviluppo rilevante per le imprese, purché sia modificata con l’inclusione dei maggiori comparti, oggi esclusi”.
Sono solo alcune delle riflessioni che Giampaolo Olivetti, presidente di IMPRESA L’Associazione dell’Industria e delle Piccole e Medie Imprese, offre alla luce delle ultime novità per il territorio, confrontandole anche con le sfide di competitività dell’Unione Europea, contenute nel rapporto dell’ex premier, Mario Draghi.
Secondo il rapporto, infatti, “l’economia europea mostra una persistente carenza di competenze in diversi settori e occupazioni, sia per i lavoratori poco qualificati che per quelli altamente qualificati. Circa un quarto delle aziende europee ha incontrato difficoltà nel trovare dipendenti con le giuste competenze. Il 77% delle aziende dell’UE riferisce che anche i dipendenti appena assunti non hanno le competenze richieste”.
Dunque, secondo Olivetti, “l’Europa è in ritardo nelle tecnologie digitali innovative e sicuramente le aziende iniziano ad affacciarsi con grande curiosità e interesse all’Intelligenza artificiale e a come questa possa essere inserita nel ciclo produttivo; ci si interroga anche sulla necessità di qualificare il personale, per poterla utilizzare al meglio. Al momento, c’è ancora un gap di qualificazione e competenze su cui lavorare, non solo sulla gestione e applicazione in azienda dell’AI, con competenze emergenti. Ci troviamo infatti di fronte a un tema patologico, per il reperimento di risorse qualificate, in diversi settori merceologici: ad esempio nel settore metalmeccanico tra le principali figure carenti spiccano i saldatori, tornitori, fresatori. Occorre una formazione specifica a partire dalle scuole. Su questo tema, rilevanti sono i risultati riportati anche da indagini nazionali, come quella di Unioncamere, dalla quale emerge come il 58% delle imprese riporta difficoltà di reperimento personale, e il 42,9% soprattutto per le mansioni manuali e tecniche come operai e turnisti”.
Il presidente di IMPRESA Olivetti esamina anche un altro dei temi emersi dalla relazione dell’ex premier Draghi, «in particolare il problema dell’aumento dei costi di gestione, tra cui quelli energetici e gli aumenti dei prezzi, ma in particolare, in questa fase, incide fortemente l’aumento del costo del denaro. L’aumento dei tassi di interesse ha portato in alcuni casi le aziende a vedere vanificati gli investimenti». Il tema richiede soluzioni urgenti: già lo scorso 17 ottobre, il Consiglio direttivo della Banca centrale europea ha deciso di ridurre di 25 punti base i tre tassi di interesse di riferimento, anche in vista di una discesa dell’inflazione: il Consiglio è infatti interessato ad assicurare un rapido ritorno dell’inflazione al 2% nel medio termine.
Vediamo quindi che il trend sui tassi di interesse si sta invertendo, ma a un ritmo blando: occorre liberare subito risorse, chi ha bisogno di investire per ampliare o aggiornare il proprio business ha necessità di liquidità a costi più accessibili. In questo scenario un ulteriore effetto è quello della riduzione dei margini, a causa dell’aumento dei costi. Le imprese nostre associate non si lamentano infatti per la carenza di lavoro; il lavoro c’è, ma gli aumenti dei costi de gestione tagliano i margini in maniera drastica». Peraltro, aggiunge Olivetti, «nel suo il rapporto l’ex premier Draghi osserva che l’UE fa eccessivamente affidamento sui finanziamenti bancari e pertanto sarebbe necessario che si sviluppino anche forme di finanziamento pubblico dell’Ue specificamente indirizzato all’innovazione delle imprese”.
Il presidente di IMPRESA sposta poi la sua analisi su un discorso territoriale, in particolare su due temi di attualità: la Legge sul Centenario di Latina e la ZLS. Sul primo, Olivetti osserva che “si tratta di qualcosa di molto positivo, un’opportunità che va colta e capitalizzata al massimo. In particolare, c’è un aspetto che mi è sembrato finora non sufficientemente evidenziato: la Legge sul Centenario obbliga società civile, politica, sindacati, imprenditoria, enti locali, associazioni, a unirsi tra loro, a fare fronte comune con l’obiettivo di ottimizzare al massimo la possibilità di rilanciare l’immagine della città attraverso i contenuti del progetto, e questo creerà, una condivisione corale che riporta, anche soggetti contrapposti, a ragionare insieme per un fine comune.
Occorre dunque creare una massa critica, senza steccati ideologici: c’è bisogno di nuovi stimoli, che devono giungere in questo percorso anche tramite nuove infrastrutture culturali». Inoltre, «l’altro merito della Legge consiste nel fatto che le risorse che giungeranno dallo Stato, oltre 6 milioni di euro in otto anni, possono costituire un moltiplicatore di vantaggi: creando infrastrutture e attività culturali, attirando turismo”.
È quindi “l’occasione anche per consacrare Latina come una vera città universitaria, dove si creano i medici, gli ingegneri, i manager e gli imprenditori del futuro. In una parola, la classe dirigente che guiderà il territorio. Latina è città dei giovani e per i giovani può diventare un punto di riferimento culturale. In tutto questo, il mondo imprenditoriale può dare tanto, nel progetto del Centenario, sostenendo economicamente alcune iniziative. Queste però, devono avere un ritorno oggettivo, certo, concreto, immediato. Altrimenti, le risorse andranno disperse. I progetti, dunque, vanno predisposti e studiati con business plan”.
L’altro tema territoriale di queste ore è poi la Zls: “Si tratta di una opportunità importante. Mettiamola subito a regime, perché è certamente un’altra boccata di ossigeno importante per il nostro territorio. Siamo usciti da anni da sistemi di incentivazione, e abbiamo quindi subito una desertificazione industriale, perché il territorio pontino non è stato più in grado di rendersi attrattivo e vantaggioso per le imprese: Latina non porta più vantaggi alle aziende; a volte se ne perdono alcune, perché si guarda a dove il lavoro costa meno e dove si trovano più incentivi, più sgravi, più facilitazioni. Ora, dopo tanti anni, abbiamo una legge che porta sgravio e ritorno economico per il mondo delle imprese, e dobbiamo coglierla come opportunità di rilancio per il territorio. Se la Zls porta incentivi, allora va messa subito a sistema”.